il clima sta cambiando? cosa stiamo facendo ?

sottopasso pedonale allagato
sottopasso pedonale allagato

Santa Marinella ormai è assodato che è un territorio a rischio idrogeologico infatti, ieri per tutto il giorno è piovuto con forti temporali quasi ininterrotti causando molti inconvenienti ai cittadini della perla che hanno visto le strade diventare torrenti, sottopassi allagati, tombini saltati e canali di scolo che hanno formato grandi pozze d’acqua o in alcuni casi allagamenti veri e propri. Per nostra fortuna e grazie alla prontezza delle associazioni locali di Protezione Civile, il Nucleo Sommozzatori, Vigili Urbani e Vigili del Fuoco che con i loro volontari o addetti, sono intervenuti tempestivamente in molte zone della città da nord a sud per far fronte a questa emergenza.

Santa Marinella dunque a rischio come Genova? ebbene si, se calcolate che Il precedente di riferimento è l’alluvione del 2 ottobre 1981, quando la caduta di 125 mm di pioggia in tre ore portò distruzione e morte, sei furono le persone che persero la vita allora.

A Genova la scorsa settimana sono caduti nell’arco di una giornata 300 mm di pioggia la maggior parte di questi concentrati in poche ore. Parliamo di tre volte la quantità di acqua che provocò l’alluvione del 1981. Fenomeni di questo tipo da rarità, stanno diventando sempre più frequenti e le cause sono attribuibili al cambiamento climatico che sta passando da un clima Mediterraneo , che per solito è mite, ad un clima decisamente  Tropicale infatti le piogge, i venti e le temperatura nell’ultimo decennio sono notevolmente cambiate, basti pensare che le stagioni stesse quasi non esistono più e si passa dal caldo torrido a piogge torrenziali e freddo anche nell’arco di una giornata sola, oppure le insolite trombe d’aria che ormai si formano anche in periodi caldi come nella scorsa estate o la precedente che hanno causato devastazione e distrutto due aziende floricole locali oppure il lungomare di Santa Severa, questi fenomeni si possono tranquillamente chiamare per la loro forza , mini cicloni. Quindi per tutti questi motivi credo sia ora di agire concretamente e affrontare il problema alla radice e tutti insieme, cittadini e istituzioni.

I nostri leader mondiali ne discutono ormai da anni affrontando il problema con molte chiacchiere e forse poca prevenzione o interventi volti a ridurre danni materiali a cose o persone.

Ma sicuramente i veri protagonisti, di queste sciagure però non sono attribuibili solo alle grandi istituzioni mondiali ma anche e soprattutto alle Amministrazioni locali che non vigilando e non agendo in modo preventivo alla salvaguardia e protezione del nostro magnifico territorio chiudendo gl’occhi davanti  ai nostri fossi e fiumi, all’abuso edilizio,l’inquinamento industriale e non solo, insomma al poco amore verso il proprio territorio, che troppo spesso viene deturpato o lasciato totalmente allo sbando anche dai cittadini stessi e queste sono davvero dimenticanze ed errori che a lungo termine creano proprio tutti questi fenomeni che ogni giorno ascoltiamo e leggiamo nei nostri tg o giornali.

Per il momento l’unica speranza è che non piova abbastanza, ma i cittadini meriterebbero una certezza assoluta e non di appellarsi alla fortuna o per citare il titolo di un film famoso “speriamo che io me la cavo” è ora di agire prima che sia troppo tardi e pensare sempre di più al futuro e non solo al presente.

A.F.

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