Ci vuole più cura del verde pubblico, il Professor Pranzetti.

Il Professor Luciano Pranzetti
Il Professor Luciano Pranzetti

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO: Cara Redazione: nel mio solito e mattiniero giro, limitato all’acquisto del giornale e del pane quotidiano, ho occasione di avvistare i pregi di questa cittadina e di gioirne ma, contestualmente, di avvertirne anche i lati oscuri e deprimenti che, pur non riferendosi alle grandi ed omeriche questioni dei massimi sistemi, sono nondimeno la spia di un malessere, o meglio, di uno stato di cose caratterizzato dall’indifferenza e dal disinteresse. Non mi nascondo che, per dirla con Virgilio, “majora premunt”, cioè molti e maggiori sono i problemi che gli amministratori debbono esaminare e risolvere. Ritengo, tuttavìa, mio dovere segnalare quelle piccole anomalìe che non costano un alcunché ad essere corrette, cose che espongo con la disposizione d’animo di chi vuol collaborare, senza animosità ed acrimonia, a rendere e mantenere il volto di questa, che fu “la città dei fiori” e tuttora, a fatica, “la perla del Tirreno”, bello, radioso ed ameno.

 

Ed ecco: antistante l’entrata al Porticciolo, contiguo al muro della Villa Sacchetti, scorre agile, da oltre un mese, un rivolo d’acqua che, col tempo ha permesso, nel canaletto di scolo, la germinazione di muschio e di erbe varie, tra cui eleganti ciuffi di papiro; le aiuole – che dovrebbero essere rispettate e tenute come piccoli prati – sono ingombre di oggetti e manufatti varî, oltre che puntualmente calpestate dai soliti  incivili che, chissà per qual motivo, disdegnano i passaggi posti per tal uso; tra l’Aurelia e la “ex ghiacciaia”, fatiscente e diruta – che senza dubbio le giovani generazioni nemmeno immaginano che cosa sia stata – nello spazio protetto da quattro eleganti e freschi olmi, giace da anni un cumulo di immondizia:  sacchi e buste coperte dalle foglie ; la bella magnolia, dono dell’Associazione Promozione Santa Marinella-Santa Severa, offerta in occasione dell’ultimo Florevent, è ancora lì, in Piazza Civitavecchia, in attesa di essere interrata, pena l’inaridimento e la morte. Sarebbe doveroso, e lo dico con pacatezza, che da parte del proprietario, si provvedesse alla bonifica di un quasi/smorzo che fa bella mostra di sé nella zona centrale di quel viottolo che corre parallelo  tra la salita dell’Aurelia e Via della Scaletta. Approfitto per dire che, in altre parti della cittadina, molti marciapiedi di importanti vie sono ostruiti da siepi di rampicanti che, da privati giardini, abbondantemente fuoriescono e vi aggettano vietandone, così il transito. Una volta le Amministrazioni comandavano i proprietarî a provvedere alla loro rimozione e, in caso di inadempienza, provvedevano d’autorità imputando agli interessati la spesa dell’intervento. Una domanda, cara Redazione: esiste ancora il ruolo del “vigile sanitario”?

Cordialmente

Prof. Luciano Pranzetti

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