Acp spara a zero sull’Amministrazione.

La foto del logo di Acp.

Un consiglio comunale molto animato quello di ieri ed alcuni esponenti di Acp commentano i principali argomenti all’ordine del giorno dell’assise cittadina: “I nodi sono ormai al pettine. Nel consiglio comunale di mercoledì mattina è andato in onda un copione già visto e rivisto. Un piano triennale delle opere pubbliche che ormai è un libro dei sogni irrealizzati”, affermano da Acp. “È stata questa la linea delle amministrazioni Bacheca: investire sulle opere pubbliche e lasciare il segno nella città. Il copione trasmesso questa mattina-proseguono- segna il definitivo fallimento di questa linea e non abbiamo mancato di sottolinearlo. Fra gli slogan della campagna elettorale del 2013, quello riferito al Sindaco suonava così: ‘È un bravo ragazzo’. Gli altri erano figli di costruttori, o gente che fa inciuci, ma lui era un bravo ragazzo”. “Così abbiamo avuto un bravo ragazzo al governo di Santa Marinella, per 9 anni e ora, qualcuno comincia ad accorgersi che si può essere tanto bravi ragazzi, quanto incapaci di gestire bene una città. Se ne sono accorti i cittadini-continuano- e lo devono aver notato anche nel centrodestra: tanto che è finalmente emersa la punta dell’iceberg con i consiglieri Toppi e Vergati che hanno votato contro il bilancio della propria amministrazione”.  “Ora serve un nuovo slogan, – aggiungono- una frasetta possibilmente falsa, ma ripetuta all’infinito, e sembra che il sindaco Bacheca l’abbia trovata: non è colpa sua, è colpa della burocrazia. Anzi delle “leggi nazionali”. Sono probabilmente queste ad aver causato il fatto che Santa Marinella salta agli onori delle cronache essere citata quale esempio di edilizia scolastica disastrata su reti televisive nazionali”. “Abbiamo chiesto – proseguono-di prenderne atto e cambiare marcia. Di esaminare gli errori e correggerli come fa ogni gestore di qualsiasi famiglia. Ma la risposta del Sindaco è stata la solita filastrocca stantia: è colpa della burocrazia, del governo, dei tagli, delle lungaggini, delle amministrazioni precedenti, delle opposizioni. È colpa di tutti tranne che la sua: un refrain ormai stucchevole per chi frequenta i consigli comunali. E così ci chiediamo quali leggi nazionali abbiano impedito negli ultimi 6 anni al Comune di mantenere sempre pulite le strade e i marciapiedi. Sarebbe bastato controllare la Gesam e non omaggiarla con continue proroghe. Oppure quale legge nazionale ha poi imposto alla giunta di autorizzare per due anni le gare di motocross al campo di calcio, dopo le quali il campo è apparso distrutto. Oppure – continuano- quale altra legge ha imposto alla maggioranza per 4 anni di mettere in bilancio l’adeguamento palazzetto, senza mai accelerare le pratiche burocratiche e mettere in atto quello che aveva promesso. Ci devono essere state delle leggi nazionali terribili –proseguono da ACP-se per via delle Colonie hanno imposto di scegliere gare al ribasso e allungare i tempi per realizzare un chilometro di strada, ancora non completa dopo 5 anni, o trascurare al tal punto i lavori in biblioteca da impiegarci 15 mesi per ottenere un allaccio da Acea per acqua di cantiere. Oppure quale legge ha imposto la spesa di 700mila euro per rifare i marciapiedi dal porto al cimitero, trascurando lavori urgenti al cimitero e alla palestra della Carducci, iniziati dopo tempi biblici? E poi, il disastro dell’apertura e affidamento di una piscina ancora non conclusa o l’affidarsi a un ingegnere che firma una perizia secondo cui la passeggiata va ristrutturato entro il 2015 per poi smentire se stesso e dire che la struttura va bene ancora dopo quasi due anni”. “E così a guardare bene – continuano-questo piano triennale delle opere pubbliche c’è veramente poco da ridere. C’è di tutto: 8 milioni di edilizia finanziata per il cimitero, uno per la passeggiata, 3,6 per la piazza più una miriade di interventi minori che portano il tutto bel oltre i 10 milioni all’anno 2017 compreso (a proposito di 2017: siamo ad aprile inoltrato). Con un ufficio grandi opere oberato da questa moltitudine di progetti faraonici con un responsabile in condivisione con un altro comune ci chiediamo dove verranno reperite le risorse per tutto questo”. “La verità –concludono-è una e solo una: il progetto Bacheca ha fallito e si è disperso in una miriade di piccoli sperperi e incapacità. E così ora è il momento di guardarsi negli occhi e decidere cosa fare; perché se è vero che la maggioranza ha perpetrato tutto questo è altrettanto vero che l’opposizione non si è mai unita in una proposta unitaria. L’unica cosa sicura è che occorre cambiare e farlo in fretta. Ma ora abbiamo il nuovo slogan dello scaricabarile: “È colpa delle leggi nazionali” per chi ha la bontà di crederci”.

 

 

 

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