Giorno: 14 Luglio 2018

Tidei: “Il verde va conferito in discarica: risparmiamo ed evitiamo che la gente butti di tutto”

La questione dei rifiuti a Santa Marinella è difficile e annosa e da sempre è stata oggetto di scontro per i costi commisurati al servizio offerto. Ora, anche il centro sinistra si confronta con una situazione che unisce più che altro disagi e difficoltà di servizio, con la rabbia dei cittadini per i costi elevati.

Tidei ha emesso la sua prima ordinanza sindacale che verte proprio sulla raccolta differenziata: già nei giorni scorsi aveva parlato di possibilità di revisione del contratto, ma per ora la sua prima azione è stata quella di annullare la raccolta porta a porta del verde.

“Il Comune – spiega il Sindaco- paga oltre 140 euro ogni tonnellata di indifferenziato che porta in discarica, costo che si ribalta pro quota su tutti i contribuenti. Per il verde invece il costo di conferimento è inferiore alla metà per ogni tonnellata. Sempre nell’otica del progressivo decremento della spesa per i rifiuti stiamo pensando di acquistare una macchina per il pre trattamento del verde, per renderne più facile il trasporto e lo stoccaggio”.

Per questa ragione i cittadini saranno costretti a conferire il verde di persona alla discarica della Perazzeta, dove sarà controllata la qualità del rifiuto. Con questo sistema, il Sindaco si augura che la Gesam possa smaltire correttamente il verde e non debba più confluire gli sfalci nel circuito di stoccaggio dell’indifferenziato.

Anche perché Tidei sottolinea un altro problema non secondario delle discariche che accolgono i rifiuti raccolti in città: “Tutti gli impianti hanno serrato i cancelli a causa della elevata esposizione creditoria nei confronti della Città fatta di fatture no pagate per mesi e mesi ed ormai ammucchiate sui loro tavoli in castelli che non possono più crescere”.

Tidei assicura di aver avviato dei contatti con Viterbo e Tarquinia per trovare una soluzione e di aver avviato un tavolo con i rappresentanti di Gesam, affiancato dal vicesindaco Andre Bianchi.

La prima reazione ufficiale è del consigliere penta stellato Francesco Settanni che, su Facebook, scrive in calce alle foto dell’ordinanza: “[…] nel tariffario del porta a porta paghiamo, tra l’altro, anche per il servizio asporto piccoli sfalci nella misura di 3 sacchi condominiali. La Gesam ha sempre svolto tale servizio, anche se a volte con ritardi e salti di turno, per propri problemi organizzativi. Del resto, poiché la tariffazione della Ta.Ri. non è calcolata sul solo peso del rifiuto indifferenziato prodotto ma parametrata sul numero dei componenti del nucleo famigliare e sull’estensione dell’immobile abitato, è una tassa che noi cittadini paghiamo a prezzi molto elevati e, per l’anno solare in corso ci è già stata attribuita con le cartelle esattoriali recapitate nel periodo maggio – giugno. L’ordinanza al di là degli obiettivi che si propone, che a mio parere potrebbero essere raggiunti anche in altri modi, in realtà procura solo seri disagi ai cittadini, che peraltro quel servizio se lo sono già visto addebitato in cartella”.

Dunque per il Movimento 5 Stelle, i cittadini non trarrebbero alcun beneficio immediato, avendo già ricevuto le richieste di pagamento per il servizio di nettezza urbana. 

Il Paese che Vorrei: “Se Marongiu è stato eletto per un accordo precedente, iniziamo male”

Nell’opposizione in consiglio comunale, la lista civica “Il Paese che Vorrei”, ha fin da subito cercato di distinguersi per la volontà di proporre alternative alle azioni di governo: se da un lato, Lorenzo Casella è stato nominato quale vicepresidente del consiglio stesso, probabilmente perché rappresenta un’opposizione di sinistra, dall’altra lo stesso è l’unico ad aver proposto qualcun altro alla carica di presidente: Marina Ferullo.

Le motivazioni sono note: per Casella, la Ferullo rappresenta l’opposizione alla vecchia guardia bachechiana e allo stesso tempo, in quanto donna, avrebbe dato un segno di innovazione al consiglio cittadino. Presa in causa, l’esponente di maggioranza, ha poi cordialmente declinato la proposta.

Il gruppo di Casella, però, non si è certo fermato a questo ed ha comunque rese note le proprie impressioni a freddo della prima seduta dell’assise pubblica, sottolineando un disagio comune un po’ a tutte le forze politiche della città, specificando che oltre all’anomalia di vedere assegnati ruoli importanti a figure rilevanti della vecchia giunta come Marongiu e Minghella, “[…] non c’è stata alcuna offerta di scuse alla cittadinanza né da parte di Minghella né da parte dei consiglieri eletti che hanno fatto parte della precedente maggioranza. Al contrario, c’è una sorta di negazionismo rispetto alla tragicità della situazione.  Se non altro, si sarebbe potuto pretendere un’assunzione di responsabilità prima di premiarli con cariche, assessorati e deleghe”.

A far storcere il naso, soprattutto l’approccio all’elezione di Marongiu come presidente del consiglio comunale: “Posto che un Presidente del Consiglio espresso dalla minoranza possa garantire maggior equilibrio nella gestione del Consiglio, sembra strano che questo debba essere deciso dal sindaco in funzione di un precedente “accordo”, termine usato dallo stesso Pietro Tidei”.

Il gruppo di Casella conclude: “Se queste sono le premesse, la nuova amministrazione non è certo partita con il piede giusto. Ma soprattutto ci preme rilevare come, dopo una campagna elettorale improntata sulle capacità operative e sull’autorevolezza del Sindaco Tidei, l’aver optato per la continuità con la vecchia amministrazione, che Minghella e Marongiu testimoniano, tradisca invece o la debolezza politica del primo cittadino o accordi di cui non conosciamo termini e finalità”. 

Il Paese che Vorrei nelle ultime ore ha anche avviato una raccolta di aiuti per il canile municipale, sottolineando: “I nostri amici a 4 zampe, ospiti del CANILE COMUNALE, hanno bisogno di noi! chi dovrebbe provvedere al cibo latita e le provviste scarseggiano. la situazione non è ancora degenerata solo grazie all’impagabile lavoro delle volontarie e dei volontari”.