Mese: Novembre 2018

Il Segnalibro: di Parigi, del Paradiso e degli orchi

“Degli orchi si può ridere e si può tremare, ma lui l’affronta con l’arma più importante: l’umorismo, espressione dell’etica”.

Così Stefano Benni definisce Daniel Pennac, professore di francese in un liceo parigino, nel suo primo romanzo del Ciclo Malaussene “Il paradiso degli orchi”, giallo ironico e divertente che ruota intorno alla figura di Benjamin Malaussene, che di lavoro fa il capro espiatorio in un grande magazzino, e alla sua strampalata famiglia fatta di fratellastri e sorellastre, tutti alquanto strani e visionari, figli di una madre sempre innamorata e continuamente incinta, che ogni volta lascia a lui il compito di crescere i propri fratelli.

Un’esilarante banda che indaga su una serie di oscuri attentati a Belleville, multietnico quartiere parigino.

Dopo “Il paradiso degli orchi”, il ciclo si concluderà con sei romanzi nell’edizione italiana dedicati alla realtà quotidiana di Benjamin e famiglia.

Il titolo, che richiama l’opera celebre “Il paradiso delle donne” di Emile Zola, è un poliziesco atipico, con una trama gradevole e scorrevole, buona dose di suspense, colpi di scena imprevisti, dove i personaggi la fanno da padrone sulla storia.

Pennac scrive con sottile umorismo, non volgare e non scontato.

È geniale come lo stile grottesco dello scrittore trasformi spaventose situazioni in romantiche e viceversa situazioni tenere in terribili.

Pennac è abile a giocare con le parole al fine di risultare, a volte, difficile da comprendere. Oscilla tra irreale, similitudini, metafore, ironia che richiede un’attenzione particolare.

Un libro geniale dove starete più volte per abbandonare la scena, ma che terminato vi porterà a non poterne più fare a meno.

Pennac, ironicamente, condanna ogni stereotipo sociale, e nel suo viaggio entusiasma nelle parole e nelle descrizioni atterrando in un finale meraviglioso, dove il crudo realismo diventa magia, dove il ritmo della narrazione porterà alla riscossa tutto il suo spirito inventivo.

“L’immaginazione non significa menzogna”, ma solo consapevolezza che piccoli e grandi orchi che credevamo estinti, purtroppo si aggirano ancora tra noi.

M.P.

Massimiliano Passerani primo classificato al premio nazionale Leandro Polverini

Massimiliano Passerani – I° Premio Leandro Polverini in poesia minimalista

Giornata da incorniciare quella di oggi per Massimiliano Passerani, lo scrittore di Santa Marinella già famoso dopo l’uscita del suo ultimo libro “Ogni volto sopra di me … sospiri” presentato lo scorso mese al Castello di Santa Severa e che ha ottenuto un numero elevatissimo di vendite, con  grande soddisfazione della casa editrice Totem.

Questa mattina infatti, nella sala conferenze Hotel Lido Garda di Anzio, Passerani ha conquistato il primo premio nella sezione poesia minimalista nel concorso nazionale di poesia edita 2018 “Leandro Polverini” con il libro “Pianeti di niente”  , uno dei primi lavori del giovane Massimiliano scritto venti anni fà durante il servizio militare. Durante la cerimonia di consegna del premio lo scrittore ha letto uno dei brani contenuti nel libro vincitore, dal titolo “Agonia”  in cui si narra di una dolce tristezza dell’anima che tocca il cuore come un battito di farfalla che in un attimo se nè và, via nell’eternità….

“E’ stata un’emozione unica quanto inaspettata ricevere questo premio a distanza di venti anni dalla sua stesura – commenta Passerani – da quel tempo ad oggi ho fatto tante altre cose, scritto romanzi e racconti, quasi un percorso inverso rispetto alla norma, una strada ancora lunga da percorrere e che rappresenta la mia passione più viva e vera. Ringrazio la giuria per aver scelto il mio libro candidato insieme ad altri libri di scrittori molto importanti, un risultato che mi riempie il cuore di orgoglio, soprattutto per l’affetto ed i ricordi legati ad esso.”

Tante infatti le sfide da affrontare per Massimiliano, che cura con Eleonora Ortolani, anche la rubrica letteraria “Il Segnalibro” di Telesantamarinella – la prossima – conclude lo scrittore – sarà uno sceneggiato teatrale ispirato alla raccolta di poesie Ogni volto sopra di me … sospiri ..  che è già in cantiere e che a breve sarà portato in scena da attori professionisti.

A Max vanno le congratulazioni da parte di tutta la redazione di TSM.

Il Segnalibro: sedersi all’Holt Café tra le pagine di Haruf

Ho appena terminato la lettura di “Vincoli”, di Kent Haruf, e ancora ho le mani che tremano e gli occhi velati per l’emozione.

Questo autore americano, che troppo presto ci ha lasciati, mi ha conquistata subito, fin dal primo libro che NNE editore ha pubblicato con la traduzione di Fabio Cremonesi. Come nei precedenti romanzi, “La trilogia della pianura” e “Le nostre anime di notte”, anche questa storia è ambientata a Holt, in Colorado, in questa cittadina immaginaria dove ormai mi sento a casa. Non appaiono gli stessi personaggi degli altri libri ma l’atmosfera, il paesaggio, le terre brulle difficili da coltivare e perfino l’Holt Café mi risultano familiari, come se in quei luoghi ci fossi stata realmente. Con questo ultimo romanzo, facciamo un bel salto all’indietro nel tempo, visto che questo è il primo libro pubblicato da Haruf, nel 1984, ragione per cui il titolo completo è “Vincoli – Alle origini di Holt”. Ed è il traduttore stesso, nella nota finale, a sottolineare come rispetto agli altri romanzi di Haruf, questo risulti più ricco di dettagli e descrizioni che via via non serviranno più.

Il narratore della storia è Sanders Roscoe, raggiunto in casa da un giornalista venuto da Denver per fargli domande su ciò che è avvenuto ai suoi vicini, i Goodnough; al giornalista non dirà nulla ma in compenso racconterà tutto a noi lettori, sin dal principio.

Roy Goodnough era partito alla fine del 1800 dall’Iowa con la moglie Ada per stabilirsi a Holt, alla ricerca di un buon appezzamento di terra da coltivare; lui era un uomo meschino, crudele ed insensibile, lei una donna minuta, debole. Dopo aver avuto i due figli, Edith e due anni più tardi Lyman, Ada morì e lasciò i bambini in balìa del loro terribile padre. Crebbero insieme al figlio della vicina, John Roscoe, il quale, in età adulta si innamorò di Edith, da lei ricambiato.

Intenzionato a sposarla, si dovrà scontrare con l’ottusità e la crudeltà di Roy.

Io non vorrei anticiparvi troppo il resto della trama per non rovinarvi il piacere della lettura, il seguito del romanzo racconta della vita sprecata di una donna che avrebbe potuto avere molto di più e che, per un eccessivo senso del dovere, dettato dai vincoli di sangue, si sacrifica.

E’ una storia di solitudine e di rinunce, quella di Edith, una storia che può sembrare di arrendevolezza ma che invece trasmette un grande coraggio, quello di prendersi cura di qualcuno che si ama così tanto, nonostante il dolore e la consapevolezza di non ricevere nulla in cambio.

Ho provato tanta rabbia per Edith, ho sofferto con lei, mi sono chiesta perché non avesse voglia del suo riscatto personale; alla fine, però, proprio lei mi ha trasmesso una grande lezione.

“Ma verso la fine, mi ricordo di aver detto una cosa ingenua e sciocca come: Ma non è giusto.
E lui mi rispose: Certo che non è giusto. La vita non lo è. E tutti i nostri pensieri su come dovrebbe essere non servono a un cavolo, a quanto pare. Tanto vale che tu lo sappia subito.”

Una storia raccontata con una tale delicatezza di cui solo Kent Haruf era capace, senza mai cadere nel patetico o nel pietismo. L’intento di Haruf non è di suscitare compassione per Edith, ma quello di mostrarci la dignità con cui questa donna ha affrontato ogni singolo giorno della sua vita, fino all’atto finale del romanzo, quello in cui ci rivela tutta la sua disperazione, il suo coraggio, il suo amore.

Ho letto il libro molto velocemente seppure il mio intento fosse quello di godermi ogni parola, pagina per pagina. Il ritmo è incalzante, si può leggere anche avendo poco tempo a disposizione perché non si rischia di perdere il filo narrativo.

La mia aspettativa verso questo romanzo era molto alta, è stato uno dei libri che più ho atteso, quest’anno, e come sempre, Haruf non mi ha delusa, anzi, è riuscito a sorprendermi e a coinvolgermi ancora di più.

Lo consiglio a tutti, sia a chi non ha ancora mai letto nulla dell’autore e che qui potrà conoscere Holt nei minimi dettagli, sia a coloro che già conoscono la sua opera. Non vi deluderà.

Eleonora Ortolani

Unicef e Guardia Costiera onorano la giornata internazionale ONU sui diritti dei bambini e adolescenti

Il  20  Novembre   sarà l’Anniversario Convenzione ONU Diritti  Infanzia e Adolescenza e la Bandiera dell’UNICEF ( Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia )  sventolerà  nel punto più alto del  Forte Michelangelo nel Porto di Civitavecchia  fino al 27 novembre .  L’iniziativa  organizzata  dal  Comitato UNICEF di Civitavecchia in collaborazione con il Capitano di Vascello  Vincenzo  Leone  del   Corpo delle Capitanerie – Guardia Costiera – nominata nel 2016  Ambasciatrice UNICEF  per le molteplici attività svolte in campo umanitario.

 Il Presidente   del  Comitato Provinciale UNICEF  di Roma  Avvocato David  Santodonato   il 20 mattina,accompagnato dalla responsabile del Comitato UNICEF di Civitavecchia e Santa Marinella  Pina Tarantino,  dal Testimonial  Unicef  Mattia Camboni  che  è anche   Amico Unicef , sportivo delle fiamme azzurre,  già campione  italiano europeo e del mondo  categ wind surf,  si recheranno  alla Scuola Media Giosuè Carducci di Santa Marinella, (Roma ) dove  saranno   accolti dalla  Preside  Ceccarelli ,  dai docenti  Chiacchella,  Chinappi ,Tufoni   e tanti alunni che relazioneranno riguardo il costante impegno profuso   a favore  dell’Unicef  di tanti bambini  più svantaggiati e  proietteranno il  video dell’UNICEF  # go blue  https://www.youtube.com/watch?v=VwbH6OEMEZ4

Il   Presidente David Santodonato   durante il suo intervento consegnerà   alla Preside  il prestigioso   riconoscimento  –  Scuola  Amica dei Bambini  e Adolescenti  -tributato  all’istituto   dal MIUR e dall’UNICEF .

 

 Nel pomeriggio  a Civitavecchia  all’Hotel San Giorgio, alunni piccoli e  grandi  della  scuola  elementare Alessandro Cialdi   unica scuola del Lazio  nominata Ambasciatrice UNICEF, la  scuola  media Manzi ,   e altre scuole,   saranno protagonisti della   grande festa   in onore della Convenzione  Onu ,organizzata dai  docenti , Mari, De Fazi, Magrelli , Rotondo,D’Alessandris, Casamassima,   canteranno,  balleranno, reciteranno  poesie,  guidati   all’Associazione Le Radici e  le Ali , leggeranno   articoli della convenzione ONU   per  ricordare  i diritti  di tanti bambini  che vivono  disagiati  sia in Italia  sia nei paesi  più poveri.

Il Segnalibro: sognare tra le onde del mare e la dolcezza della musica la vastità della vita

La nostra rubrica di letteratura questa settimana è a cura di Massimiliano Passerani, poeta e autore di romanzi e racconti che abbiamo intervistato in concomitanza con la presentazione della sua ultima opera. Per scoprirlo vi invitiamo a vedere la puntata di A tu per tu a lui dedicata e lo speciale per la presentazione della sua raccolta “Ogni volto sopra di me …sospiri…” (Ed. Totem). Ed ora scopriamo la prima sceneggiatura di uno dei più blasonati autori italiani contemporanei, attraverso le parole di Massimiliano.

Nel 1994 Alessandro Baricco scrive nell’introduzione del suo primo testo teatrale: “Mi sembra un testo in bilico tra una messa in scena e un racconto da leggere ad alta voce. Non credo ci sia un nome,per testi del genere”.

Difatti non c’è. Difatti Novecento è tutto questo e di più ancora.

Uno straordinario racconto in forma di monologo dove la vita e la speranza si fondono negli occhi della persone in viaggio sul “Virginian”, piroscafo che tra le due guerre faceva la spola tra l’Europa e l’America, con i suoi carichi di emigranti in cerca di fortuna, di miliardari in prima classe, di gente qualsiasi pronta a tutto pur di sbancare nel nuovo mondo.

“Negli occhi della gente si vede quello che vedranno, non quello che hanno visto”: chi sarà mai il primo che avvisterà l’America? Chissà, sarà lui il fortunato.

Messo in scena proprio nel 1994 da Eugenio Allegri con la regia di Gabriele Vacis , che ne fecero uno spettacolo al festival di Asti nel luglio dello stesso anno, Novecento è la storia fantastica e pazzesca di Danny Boodmann T.D. Lemon Novecento, abbandonato neonato sul Virginian e trovato da un marinaio amante di corse di cavalli, il quale si occuperà di lui fino alla sua morte, lasciandolo ancora una volta orfano a 8 anni.

Ricercato per essere trasportato in orfanotrofio, da quel momento in poi scomparve da tutto e da tutti per mesi fino a ritornare, un giorno, con le mani su un pianoforte.

A suonare.

Suonava il pianoforte come mai nessuno aveva fatto, una musica “che non esiste”, dicevano tutti. Suonava tutte le note del mondo, tutte le storie degli imbarcati.

Novecento leggeva dentro i desideri tramutandoli in musica.

Ci insegna che si costruisce partendo dalle piccole cose, dalle difficoltà e dall’importanza delle scelte, dal fatto che partire e arrivare dipende dalla nostra voglia e dal nostro coraggio.

Cinquantuno pagine splendide, semplici e scorrevoli, che Tornatore portò al cinema facendone quasi tre ore di un film di inimitabile bellezza, condite dalle musiche di un’altro mito come Ennio Morricone.

Cinquantuno pagine di una favola in cui Baricco tocca tutte le nostre emozioni, dove a parlare in prima persona è un uomo comune (il trombettista amico di Novecento), con la semplicità dei sinonimi, con i passaggi dei dialoghi dalla terza persona a diretto, un romanzo sul significato dell’avere sempre qualcosa di buono da dire: “Non sei fregato veramente finché hai da parte una buona storia e qualcuno a cui raccontarla”.

Lo immaginerete il vostro pianista, lo amerete, lo vedrete nelle vostre fantasie, lo ammirerete compagno e confessore e lo accompagnerete anche fino alla fine. E non importa se T.D. Lemon non scenderà mai dal piroscafo: l’importante è che capirete come e dove intraprendere quel viaggio, suonare quella musica,trovare quei tasti.

“E come i quadri, all’improvviso, dopo essere stati appesi al chiodo per anni, decidono di cadere, così, all’improvviso, lui, un giorno, decise di scendere”.

La magia come un sogno, i nostri desideri incatenati in un angolo dell’anima.

I nostri sogni, di cui non possiamo fare a meno, come Novecento che addirittura li pone prima della vita stessa: “Ora tu pensa, un pianoforte. I tasti sono ottantotto, su questo nessuno può fregarti. Non sono infiniti loro, tu sei infinito. Ma se scendo da quella scaletta davanti a me si srotola una tastiera troppo grande da suonare, milioni e milioni di tasti”.

Una storia come una seconda pelle, dove scorgi che le parole prendono forma, dove gli odori e i sapori delle albe e dei tramonti ti torneranno continuamente, dove puoi sentire ogni brivido di quella musica”inventata” che, nei nostri favolosi viaggi,ognuno di noi vorrebbe ritrovare almeno una volta ancora.

M.P.

TSM ringrazia Fabrizia Caputo e da il benvenuto a Simone Pazzaglia

Fabrizia Caputo e Simone Pazzaglia

Oggi TeleSantaMarinella.TV affronta un grande cambiamento: il passaggio di consegne del direttore.

Per qualsiasi testata giornalistica è un momento importante che segna l’inizio di un rinnovamento, ma che lascia anche un velo di tristezza rappresentato dal dover salutare persone che tanto hanno dato al progetto che ci sta maggiormente a cuore.

Fabrizia Caputo lascia le redini del nostro giornale e dal più profondo del nostro cuore le diciamo grazie: grazie per tutto il tempo profuso a insegnare; grazie per tutte le energie impiegate per curare le nostre edizioni; grazie per tutti i consigli e per essere stata con noi fino all’ultimo, anche quando ormai diventava difficile.

Fabrizia ha dato a TeleSantaMarinella.TV quell’indirizzo di equidistanza e libertà che tutti noi cercavamo e ci ha permesso di non essere vincolati in maniera rigida ai soli confini della nostra città.

È stata per noi un esempio importante e siamo fieri della sua crescita professionale e personale: da Left al Fatto Quotidiano e oggi in un ruolo pubblico. Continueremo a seguire i suoi consigli e a farne tesoro e a chiederne di nuovi, perché se anche l’abbiamo lasciata andare, resterà comunque una di noi: un’amica e un pilastro di questo progetto.

Le novità

A prendere il suo posto sulla sedia del direttore è oggi Simone Pazzaglia, civitavecchiese, residente ad Anguillara e direttore anche de L’Agone, giornale online del territorio dei laghi laziali: Simone ha collaborato con uffici stampa, testate giornalistiche ed enti come giornalista e web writer.

La sua giovane età non gli ha impedito di costruirsi un ricco curriculum di esperienze nel settore del credito e nella comunicazione politica.

Gli auguriamo un buon lavoro e lo ringraziamo per aver voluto adottare la nostra squadra: squadra che si è allargata.

Oltre alle nostre nuove speaker, Annalisa Bartoloni e Laura Bonfigli, nel nostro gruppo si sono aggiunti Eleonora Ortolani, che in molti hanno avuto modo di apprezzare nella nuova rubrica “Il segnalibro” e che lavorerà a quattro mani con Massimiliano Passerani, poeta e scrittore, e Marzia Bisegna, che ci aiuterà grazie alla sua esperienza di addetta stampa.

Infine, ma non ultimo, Valerio Sebastiani che, con la sua pagina Visit Santa Marinella, collaborerà con noi, con lo scopo comune di dare maggior visibilità al nostro amato territorio.

A breve sarà online anche una nuova veste grafica del nostro sito Internet che, speriamo, possiate apprezzare per la velocità di caricamento e la facilità di lettura, soprattutto su dispositivi mobili.

Siamo tristi di dover salutare Fabrizia e contenti dei nuovi membri del nostro team, ma ancora una volta il ringraziamento più grande lo facciamo a voi, che ci seguite e ci leggete: grazie al vostro supporto, spesso dato in privato e ancor più spesso riconosciuto con la fedeltà di lettura, TeleSantaMarinella.TV in questi ultimi quattro anni è cresciuta tantissimo. Cercheremo di migliorare per fornirvi il più possibile un servizio a voi gradito.

Associazione Santa Marinella SWAM

Arriva BAR-SPORT una rubrica di sport dedicata a Santa Marinella

Apriamo una nuova rubrica !

Il Lunedì, come ogni nuova iniziativa che si rispetti, come quelle bellissime discussioni al bar dello sport, al bar, sullo sport, su tutti gli sport, che sono metafora di vita e passione sana.

Visto che a Santa Marinella si distinguono diverse compagini ben attrezzate e rappresentative in vari sport abbiamo deciso di raccogliere le loro dichiarazioni, i loro risultati, e darvi una piccola finestra settimanale sullo sport locale, a cui abbineremo (ma non vi anticipiamo niente) anche un compagno di strada davvero speciale.

Chiunque fosse interessato a partecipare alla nostra rubrica raccontando le vicissitudini sportive del proprio gruppo ci può contattare alla nostra mail redazione@telesantamarinella.tv e scrivere nell’oggetto “barsport”.

Bando alle ciance partiamo subito:

Calcio CAMPIONATO PROMOZIONE – asd Santa Marinella 1947

11ma GIORNATA DI ANDATA S.MARINELLA – TOLFA 0-2

Sconfitta interna ma immeritata per il Santa Marinella che perde 2 a 0 in casa contro in Tolfa. Partita sostanzialmente equilibrata con poche occasioni da rete. Dopo un primo tempo giocato principalmente a centrocampo con i rispettivi portieri quasi mai impegnati, nella ripresa le due squadre aumentano il ritmo, ma le occasioni latitano;la prima vera occasione l’avrebbero i rossoblu ma Bonaventura da posizione defilata non aggancia il cross per il tap in vincente. Gli ospiti ben messi in campo fanno scoprire gli avversari per colpirli in contropiede e al 51° trovano in vantaggio anche se la realizzazione viene contestata dai padroni di casa per fuorigioco. La rete affossa il Santa Marinella che con tanto orgoglio e poca lucidità prova a ritornare in partita ma il raddoppio del Tolfa al 70° chiude definitivamente la partita. Partita corretta con il Santa Marinella che non conferma quanto di buono fatto contro il Cerveteri e con il Tolfa di mr. Riccardo Sperduti che dopo un avvio difficoltoso, si lancia verso posizioni tranquille e piu’ consoni al valore della squadra.

 

Calcio SECONDA CATEGORIA – asd Poseidon soccer Santa Marinella

Si chiedeva un pronto riscatto ai ragazzi dopo la sconfitta di sabato scorso contro la San Pio X e così è stato, contro la prima in classifica.

I ragazzi di Mister Mauceri hanno spolverato una sontuosa prestazione, da segnalare le prestazioni di Aiello Mattia  e Salvatore Papale, quest’ultimo autore del goal del pareggio.
Nel primo tempo il goal di Tormarancio al 30′ che trova spazio su punizione a due in area fischiata per un presunto retropassaggio di un difensore al portiere e poi all’85’ il goal della Poseidon ad opera di Papale abile a battere il portiere avversario con un colpo di testa.
 
 
Alla prossima settimana, con nuovi ospiti e nuovi aggiornamenti !!

 

Scuola: a candidarsi per il Consiglio la lista “ Io speriamo che me la cavo”

Tra pochi giorni tutti i genitori degli alunni dell’Istituto comprensivo Piazzale della Gioventù saranno chiamati al voto per il rinnovo del Consiglio d’Istituto. Tra le liste candidate nasce il gruppo “ Io speriamo che me la cavo” – Lista n. 1 composta da Ester Botta,Lina Capozza, Federico Carletti, Italo Ferri, Federica Galosi, Manuela Romitelli e Giuliano Varchetta.

Genitori che prima di tutto si dicono ex-alunni di questo stesso istituto che li ha formati e lasciati liberi di spiccare il volo verso la propria professione.

Il 25 e 26 Novembre si potrà scegliere a chi assegnare quindi il duro compito di risolvere le tante problematiche racchiuse nel mondo scolastico ed in merito a questo il team della lista “Io Speriamo che me la cavo” afferma: “ dalle difficoltà nascono spesso nuove opportunità e nuovi progetti e per questo ci siamo proposti di affrontare queste esigenze puntando su una nuova comunicazione tra scuola e famiglie cosicché le decisioni prese in consiglio d’Istituto siano effettivamente il frutto di una condivisione. E’ nostro intento  – dichiarano – collaborare con tutti i membri del Consiglio per garantire servizi utili e progetti finalizzati al benessere degli alunni, gestendo in maniera trasparente  le risorse a disposizione”

Ma oltre alle proposte  – concludono – vorremmo lanciare un messaggio: una scuola che funziona è nell’interesse del nostri figli, una scuola condivisa è frutto dell’impegno di tutti. Facciamo in modo che io speriamo che me la cavo sia solo il nome della lista e non il futuro dei nostri figli”.

Maltempo e pericolo pini: operazione sicurezza in Piazza Trieste

Ad annunciare la possibilità di un vero e proprio pericolo per l’incolumità pubblica dei pini a Piazza Trieste sono stati, in un comunicato congiunto, il Vice Sindaco Bianchi ed i consiglieri Iachini e Chegia. Il Maltempo di questi giorni, infatti, le forti raffiche di vento e le piogge sembrano aver modificato l’assetto dei Pini a Piazza Trieste, sito che finalmente rappresenta il centro storico cittadino, punto di ritrovo per eventi e manifestazioni oltre all’elevata concentrazione di esercizi pubblici. La delegata al centro storico commenta : “ i recenti accadimenti di Terracina devono essere un monito per tutti gli Amministratori, noi compresi. Dobbiamo prevenire eventi come quelli in un sito che di fatto è luogo di ritrovo e di eventi”

Sullo stesso argomento inoltre è intervenuto il vice sindaco che, sin dalla sua proclamazione ha deciso di dedicarsi ai rifiuti, all’igiene ed al verde: “ Piazza Trieste è anche luogo di attività produttive che nel corso del tempo, grazie anche alla presenza dei Dehors, hanno incrementato il flusso di gente e di eventi pubblici.

Insieme all’Assessore Minghella ed ai Consiglieri Iachini e Chegia – commenta Bianchi –  è stato realizzato un primo sopralluogo sul posto per verificare le preoccupazioni espresse dagli abitanti della zona e da molti cittadini. Per concludere, interviene Iachini “abbiamo costituito una commissione di esperti, con il nostro agronomo comunale, per valutare eventuali interventi da realizzare immediatamente. Vogliamo sicuramente tutelare il  verde pubblico ma prima di tutto assicurare l’incolumità e la sicurezza dei nostri cittadini”

 

 

Santa Severa: Inaugurazione della mostra “Problematiche risorse” di Stefano Trappolini

Non si fermano gli appuntamenti al Castello e, per il ciclo delle Exhibit organizzate da CoopCulture per il Comune di Santa Marinella e curate da Romina Guidelli, in collaborazione con la Regione Lazio e LAZIOcrea e Mibac,  sabato 10 novembre alle ore 17.00 sarà aperta al pubblico la Exhibit dedicata all’opera di Stefano Trappolini, PROBLEMATICHE RISORSE. 

L’inaugurazione della mostra avverrà presso la  Sala Pyrgi che accoglierà la grande installazione pittorica Viaggiatori Viaggianti composta da 51 opere pittoriche, di cui 10 inedite, presentata la prima volta presso il Museo nazionale preistorico etnografico Luigi Pigorini in Roma; mentre nella Sala del Camino sarà allestita l’installazione che dà il titolo alla mostra, realizzata dall’artista per il Castello di Santa Severa, problematiche risorse.  Stefano Trappolini, protagonista degli eventi Art One Shot estivi, nella tappa Exhibit autunnali presenta il suo  lavoro dedicato al tema del viaggio: ai migranti, ai viaggiatori, al Mare Nostrum.

 “Le 51 opere pittoriche che compongono la grande opera Viaggiatori Viaggianti racconta i percorsi e le esperienze di sagome-uomini attraverso il colore e il gesto –  scrive Romina Guidelli – Quel movimento che nell’arte di Trappolini è atto compiuto dall’immagine stessa (le sue sagome sono bloccate nel momento di un passo in avanti, sempre) e rappresenta lo spirito della ricerca: progredire, in ogni senso, per riconoscere, conoscere, accogliere, incontrare, perdere, ritrovare nuovo, mantenere memoria. Il valore dell’esperienza acquisita durante il viaggio supererà l’ambizione al raggiungimento della meta. Non conta la partenza, non è previsto arrivo, quando la vera bellezza è vivere nella propria vita e saper rispettare e riconoscere in quella degli altri il moto perpetuo di viaggiatori viaggianti’. E aggiunge raccontando la nascita dell’installazione Problematiche risorse: ‘Il modulo-sagoma nato sulla tela, pittoricamente interpretato al fine di fermare l’attenzione dell’osservatore su frammenti, pigmenti, materiali inseriti nell’opera come testimonianze e parti del reale e del presente, dall’anno 2011 evolve nelle sagome-scultura in cui i contenuti pittorici che riempiono la silhouette vengono fisicamente e simbolicamente sostituiti dai panorami che la sagoma ‘sfondata’ incornicia. Questa evoluzione denota come concettualmente, indipendentemente dal supporto e dai medium, l’opera di Stefano Trappolini identifica L’IO e L’ALTRO in unico soggetto: la sagoma; inserito in medesimo ambiente: la vita. Un IO attivo e consapevole della sua realtà e nella realtà; un ALTRO inteso come simile anche quando straordinariamente opposto. Possibilità che presuppone un transfer dello spettatore nell’opera e viceversa (sagoma=simbolo=uomo; uomo=simbolo=sagoma), instaurando una comunicazione che verte sulle infinite libertà e possibilità offerte dalla stessa condizione umana. Quelle Sagome siamo Noi e gli Altri. Sono viaggiatori erranti nell’infinito campo d’azione della vita’.

Mtb Santa Marinella-Cicli Montanini: Mariuzzo e Feltre nella top 10 degli Europei di ciclocross in Olanda

Un avvio di novembre denso di appuntamenti per la Mtb Santa Marinella-Cicli Montanini in Italia e all’estero con il ciclocross che continua a catalizzare gli obiettivi e le attenzioni del sodalizio altolaziale presieduto da Stefano Carnesecchi.

In Olanda, i Campionati Europei Ciclocross Master sono stati il prologo della rassegna continentale culminante con l’assegnazione dei titoli delle categorie degli agonisti (juniores, under 23 ed élite uomini e donne) dove ha preso parte anche la nazionale italiana del commissario tecnico Fausto Scotti.

Tra i master, il livello è stato molto alto con Slovacchia, Spagna, Francia e Belgio ad ottenere il metallo più prezioso con i propri atleti e la Mtb Santa Marinella si è fatta onore con il settimo posto finale di Gianfranco Mariuzzo tra i master 5 (un anno fa medaglia di bronzo agli Europei di Tabor) e il quarto di Michele Feltre tra i master 6. Per Mariuzzo e Feltre un’esperienza senz’altro positiva continuando a dare il meglio anche nel periodo autunnale ed invernale in una stagione che li ha visti sempre al massimo della forma nella mountain bike e nelle gare endurance.

Nuovo appuntamento per il team altolaziale con la quinta prova del Trofeo Romano Scotti-Gruppo Forte sui prati di Soriano nel Cimino con gli ottimi piazzamenti di Daniele Tulin (secondo tra i master 4), Mauro Iacobini (ottavo tra i master 3), Luca Frenguellotti (dodicesimo tra i master 4), Diego Antimi (terzo tra i master 2), Daniele Bagnoli (dodicesimo tra i master 5) e Vincenzo Scozzafava (secondo tra i master 7).

Anche fuori della regione Lazio non sono mancate le soddisfazioni nel cross: al Trofeo Città di L’Aquila, in Abruzzo, hanno preso parte Claudio Albanese (quinto tra i master 5) e Vincenzo Scozzafava (quarto tra i master 7). Per Manuel Piva, in Veneto, doppio appuntamento ravvicinato nel ciclocross (a segno al Cross di Fossona) e in mountain bike (Baone, primo di categoria tra i master 2).

Nel pieno della stagione di ciclocross, una piccola appendice di ciclismo su strada per Gianluca Magnante protagonista nella cronometro a Montefiascone dove ha ottenuto il primo posto tra gli élite sport e il nono tempo assoluto.

Il Segnalibro: scoprire oggi Raymond Carver

Vi è mai capitato, nella vita, di essere convinti che qualcosa non vi piacesse? La maggior parte delle volte questa convinzione non è supportata da un motivo concreto, semplicemente da supposizioni. Personalmente, quest’anno, ho dovuto ricredermi su due cose che finora avevo diligentemente snobbato: le lumache in campo culinario e i racconti come genere letterario.

Poniamo la nostra attenzione sul secondo punto, delle lumache potremo disquisire in forma privata, per chi fosse interessato.

Ho sempre privilegiato il romanzo come genere letterario, senza una ragione precisa, probabilmente perché “il racconto è un punto di domanda. Il romanzo ha l’ambizione di rispondere, di contenere tutto”, come sosteneva la scrittrice Grace Paley. Evidentemente è delle risposte che sono sempre andata in cerca leggendo.

Ma poi mi sono imbattuta nei racconti di Raymond Carver. Ed è stato come ricevere uno schiaffo in pieno viso.

Leggendo la biografia di Murakami Haruki, noto scrittore contemporaneo, traduttore di Carver in giapponese, sono venuta a conoscenza di questo grande autore americano, nato nel 1938 e morto nel 1988.

Figlio di un operaio di segheria e di una cameriera, Carver dedicò la sua vita alla letteratura ed è celebre per le sue poesie ma soprattutto per i racconti.

America oggi è la prima raccolta alla cui lettura mi sono dedicata durante un viaggio in treno. Questo libro comprende i nove racconti e la poesia a cui Robert Altman si ispirò per il suo film vincitore del Leone d’Oro a Venezia nel 1993, intitolato proprio “America oggi”.

Perché mi ha tanto colpita?

A Carver piace mettere in scena la vita di tutti i giorni e, come sottolinea lo stesso Altman nella prefazione al libro, è una vita che non riserva alcuna pietà verso i protagonisti di queste storie, colti durante una crisi famigliare, di coppia o personale.

Il suo è uno stile asciutto, scarno di dettagli; i suoi personaggi vengono descritti attraverso i loro gesti, i loro dialoghi. Lui stesso lo ammette:

“Fisicamente, nella maggior parte dei casi, non sai come sono fatti. Non sono molto portato – o forse non nutro un grande interesse – per le descrizioni fisiche: come i personaggi portano i capelli, o se hanno il colorito pallido o rubizzo, le braccia pelose, o come  sono vestiti. Ma psicologicamente credo di fare dei ritratti molto precisi, ed è così che il lettore li distingue. Non ho mai trovato interessanti le lunghe descrizioni dei personaggi nei romanzi vittoriani, pagine su pagine per raccontare com’era vestito lui, o come lei passeggiava e teneva l’ombrellino.”

Carver sembra affacciarsi alle finestre di tipiche case americane e sbirciare al loro interno, scrutando con attenzione senza mai esprimere un giudizio, riportando semplicemente questi stralci di esistenza con un’ oggettività quasi scientifica, gettando fasci di luce accesa su persone comuni. Ci racconta storie di dolore, separazione, morte e soprattutto di solitudine, la solitudine da cui uomini e donne tentano invano di liberarsi mentre il resto dell’umanità conduce imperterrita e indifferente la sua esistenza.

Non vi viene in mente un pittore americano del Novecento? Esatto, proprio lui, Edward Hopper. In tanti li hanno avvicinati proprio per questa loro somiglianza nel ritrarre la solitudine della loro epoca.

Ma tornando all’opera di Carver, una delle sue peculiarità è di non concludere i suoi racconti con un finale compiuto, le storie si interrompono bruscamente lasciandomi sempre con il fiato sospeso. Che voglia darci la possibilità di immaginare un lieto fine? A me non sembra plausibile come spiegazione, i suoi racconti sono permeati di pessimismo, rassegnazione, difficile immaginare una felice conclusione.

Quasi tutti i racconti mi hanno colpita e fatto riflettere ma ne prediligo uno in particolare, il suo titolo è “Una cosa piccola ma buona”. Non voglio svelarvi troppo, vi dico soltanto che un bambino viene investito da un’auto, una festa di compleanno non avrà mai luogo e c’è una torta che non verrà mai ritirata.

Nel finale Carver, per una volta, sembra avere pietà dei suoi personaggi e nella tragedia ci regala un pizzico di speranza, compassione e perdono.

Per concludere, è sicuramente un autore che consiglio caldamente a chi ancora non lo conoscesse, e i motivi li riassumo qui:

  • la sua bravura nel fissare un istante;
  • la descrizione fedele dell’America e dello stile di vita americano;
  • il senso di sospensione e precarietà, proprio come se da un momento all’altro dovesse abbattersi una catastrofe;
  • la presenza di personaggi di cui non conosciamo le caratteristiche fisiche ma piuttosto i loro turbamenti, i loro segreti, i loro profondi disagi;
  • il desiderio di libertà;
  • la materializzazione improvvisa dei personaggi, la facilità con cui riusciamo a percepire la loro presenza, i loro battiti, il loro respiro che odora quasi sempre di alcol e tabacco;
  • ultimo, non meno importante, la brevità dei racconti, che permette la loro lettura anche a chi ha poco tempo.

Carver saprà scavarvi dentro e non sarà una lettura facile e leggera. Ma l’emozione che riceverete in cambio è garantita.