Diteci la vostra

Due isole ecologiche itineranti arrivano a Santa Marinella

14021465_10209034560533283_3481153586018453455_nIn via del tutto sperimentale e per gli ultimi weekend della stagione estiva, arrivano a Santa Marinella  due isole ecologiche itineranti, una posizionata a Santa Marinella sulla Via Aurelia, all’ altezza del distributore ENI, l’altra a Santa Severa in Piazza Roma. L’isola ecologica itinerante sarà operativa dalla sera del sabato fino alle prime ore del lunedì mattina. Il conferimento potrà essere effettuato inserendo la tessera sanitaria nell’apposito congegno e successivamente conferire il rifiuto nelle predisposte fessure, che si apriranno a “sfioro”, una per ogni tipologia differenziata (carta, vetro, plastica, umido e secco). Le isole ecologiche, funzionanti grazie ad energia alimentata da pannelli solari, sono video sorvegliate 24h24; per chi non rispetterà le giuste modalità di conferimento sono previste salate sanzioni fino a 600 euro.

“Tale iniziativa a costo zero per l’amministrazione comunale, in collaborazione con la società Gesam, che ringrazio – dichiara il Consigliere Marco Maggi – è rivolta in particolar modo ai turisti ed ai villeggianti i quali nel fine settimana trovano difficoltà a conferire regolarmente i rifiuti. Abbiamo deciso di sperimentare queste isole mobili proprio nel periodo di maggior afflusso turistico per verificare così l’adeguatezza del servizio, che se apprezzato e funzionale sarà proposto nel prossimo futuro. Inoltre – conclude Maggi – in questi giorni è in funzione anche l’operatrice ecologica di quartiere sicuramente una iniziativa positiva per migliorare il servizio di spiazzamento manuale e mantenere così il giusto decoro per la nostra città”.

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L’amore e la disabilità

Al giorno d’oggi trovare una persona che ti stia accanto e che ti trasmetta il sentimento dell’amore è difficile per tutti”.

Mi chiamo Alessandro, ho 18 anni e sono una ragazzo disabile ed oggi mi va di parlarvi dell’amore e di ciò che penso di questo straordinario sentimento, che mi rende libero, felice ed invincibile.

Ebbene l’amore per noi disabili è una cosa speciale, unica, e soprattutto per noi ragazzi con animo fragile è un sentimento spettacolare che ti fa provare delle emozioni indimenticabili che resteranno impresse nella mente per tutta la tua esistenza. Oggi tutti si trovano alle prese con l’amore, c’è chi è più fortunato da trovare subito la propria anima gemella e chi invece ha scritto nel suo destino di dover attendere e superare alcune prove prima di poter mettere il proprio cuore al sicuro nelle mani di qualcun altro. E già, perché l’amore è soprattutto protezione e fiducia, quel sentimento che ti fa dire “ci sono qui io, non devi preoccuparti di nulla se sei accanto a me”. Credo che l’amore sia essenzialmente questo, e non è detto che un ragazzo diversamente abile non sia in grado di dare questa protezione. Esiste una forza, quella interiore, che è molto più potente di due braccia e due gambe perfettamente sane, l’importante è saper superare i confini della propria mente, anche se, purtroppo, a volte questo non accade, soprattutto tra i ragazzi e le ragazze adolescenti.

Alla mia età è tutto molto più semplice o molto più complicato, dipende dai punti di vista e da come si decide di vivere, se a pieno o a metà, e di certo, non può essere la disabilità che ti costringe a vivere a metà. Assolutamente no.

Alcuni miei amici mi prendono in giro dicendomi che sono un latin lover. D’altronde, agli occhi azzurri la donne non sanno resistere, ma togliendo gli scherzi e le battute penso che le ragazze si suddividano in due pensieri: c’è chi è più sensibile e quindi va oltre le 4 ruote e le varie disabilità che ci sono e altre che non riescono a pensare e a capire che la vita può essere anche questo, può mostrare anche questo lato. Certo non sta a me giudicare, ma di una cosa sono certo: la vita è bella, e i colori di questa nostra esistenza sono uguali per tutti.        

Alessandro Poleggi

Diteci la vostra: l’inciviltà non ha limiti

20160503_154209Per la rubrica “Diteci la vostra” torniamo a parlare delle colline di Santa Marinella, argomento di cui la nostra redazione si è occupata proprio poco tempo fà realizzando un servizio video. Stiamo parlando della zona collinare riconosciuta come “L’antennone” dove dovrebbe avvenire una bonifica con annesse migliorie che avrebbero reso piacevole le passeggiate . A distanza di mesi la situazione sembra anche peggiorata come dichiara una nostra attenta concittadina che passeggiando nella zona collinare ci ha inviato queste foto e ci scrive: “Sono una residente in via Poggio bellavista, sono andata a farmi una camminata e dopo un po’mi sono trovata nel degrado più pazzesco: proprio ora che sta per arrivare la bella stagione si assiste allo schifo dei romani (ovviamente non solo loro ma anche i residenti ndr.) (altro…)

Sorpassometro: strumento di prevenzione o per fare cassa?

Il Professor Luciano Pranzetti
Il Professor Luciano Pranzetti

Cara Redazione: che per la disciplina del traffico, visti e considerati i più che frequenti incidenti mortali dovuti ad inosservanza del Codice Stradale, le amministrazioni locali debbano dotarsi dei mezzi che la tecnologìa moderna mette a disposizione, è concetto pienamente condivisibile. Premesso ciò, mi sento di metter giù una riflessione che scaturisce proprio dai comunicati stampa apparsi in questi giorni relativi all’installazione di numerosi “occhi di falco”, i così detti “sorpassometri”. Nel ripetere la personale concordanza di massima col progetto comunale, trovo tuttavìa piuttosto indiziario di ben altra finalità quell’insistito accenno al gettito derivante dalle sanzioni a carico dei trasgressori: il più che ovvio “far cassa” che, al postutto, pone in secondo piano la priorità della sicurezza.

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Il pullulare dei “mostri”

IMMAGINI DI MATRATTAMENTI AD ANZIANI RIPRESI DALLA POLIZIA IN UNA CLINICA DI PRATOdi Arnaldo Gioacchini *

Non passa giorno che il “sistema mediatico” che magari avrà tutti i difetti del mondo ma un pò  informa,  (ciò almeno fino che esisterà, la fin  troppo spesso, vilipesa ed offesa democrazia), ci comunichi e ci faccia vedere di cose mostruose e come tali effettuate da veri e propri  mostri; cose tremende che “esseri umani ? ”  fanno contro altri Esseri Umani. Gentaglia (purtroppo il mio periodare per “costoro” scrive la maiuscola)  che definire in altro modo sarebbe assolutamente impossibile. L’ennesimo ultimo, tremendo, episodio mostratoci dai video terribili girati dai NAS della meritoria Arma dei Carabinieri, ( ma altre volte li abbiamo veduti registrati dall’altrettanto meritoria  Polizia e dalla altrettanto meritoria Guardia di Finanza), è recentissimo e ci mostra quali nefandezze (sperando che si limitino solo a quelle viste) sono state effettuate in una realtà (un centro di riabilitazione!!! neuropsichiatrico) posta in un comune dei colli albani, da parte da più di un mostro che hanno infierito su altre Persone, oltretutto portatrici di handicap e quindi ulteriormente succubi ed indifese nei confronti di … ( non so come definirli)  che invece di utilizzare, nella maniera giusta e dovuta, il loro ruolo di educatori!!! hanno approfittato della loro posizione per vessare, umiliare, picchiare e rendere vittime delle loro bassezze dei veri e propri nostri ( di tutti noi ) moderni Eroi. Dicevo all’inizio  che non passa giorno che non vediamo cose orripilanti, cambia la scena: scuole,case di riposo, centri vari ma la sostanza rimane, c’è un pullulare abnorme di mostri, che, magari, i vicini di casa, con un microfono sotto la bocca, ci dicono che sono: “ …. gentili, educati e rispettosi nei confronti di tutto e tutti …”, tipico elemento di camuffamento e di sdoppiamento di questi moderni mostri, non partoriti da fiabe e leggende, ma dal quotidiano “film” girato ogni giorno nel permeato più oscuro  di una società sì sempre più globalizzata, ma anche sempre più problematicizzata ( in tutto il mondo, ovviamente con risvolti e sfaccettature differenti) nella sua ben dimostrata, sempre maggiore, difficoltà ad evidenziarsi nella maniera migliore. E ciò nonostante il quotidiano impegno di tante, molte Persone, di grande professionalità, meritorie ed orgogliose del loro ruolo sociale al servizio del prossimo. La Scienza Sociale, quella più “illuminata”, da decenni ha scritto e detto su quale piano inclinato a scendere stava scivolando, sempre più, una parte di questo nostro mondo; ciò andando, a suo tempo, ad analizzare quei “segnali” che, all’epoca, potevano essere interpretati ed analizzati  a fondo solo dagli studiosi della materia; cose e fatti che oramai, magari con una evidente ottica non scientifica, sono sotto gli occhi di tutti e, si spera anche, vituperati da tutti. Le reazioni delle persone nei confronti di queste brutalità subumane (gli animali, come ben ci spiegano da anni gli etologi, hanno però ben altri elevati parametri) sono chiaramente estremamente ostili e vanno dal reiterato carcere ma “buttando via la chiave”; a “li mettano insieme ai detenuti comuni mentre, contestualmente,gli Operatori Carcerari guardano da un’altra parte”; oppure, ancora più draconianamente, l’applicazione della cosiddetta “legge del taglione” nel senso più stretto del termine: mutilandoli. Queste sono le considerazioni più dicibili, perché contro questi veri e propri mostri partoriti, a getto continuo, dalla nostra moderna ed evoluta? società , a “botta calda”, vengono dette cose ben peggiori in un florilegio di soluzioni tremende, che, solo a sentirle, fanno inorridire anche il più “incallito” ed allenato dei sociologi. A soli 25 anni, nel 1764, l’intelligentissimo ed equilibrato Cesare Beccaria (laureatosi in legge a Pavia all’età di 20 anni)  scrisse il testo più noto dell’Illuminismo Italiano (non dell’oscurantismo) quel “Dei delitti e delle pene” che ebbe anche uno straordinario successo in tutta Europa. Confidiamo nella preparazione e nella capacità della nostra valida Magistratura che, purtroppo, di casi come quello scritto nell’incipit, ne deve affrontare sempre di più,  valutando i delitti e comminando le pene e cercando  di non tener conto, più di tanto, della indignazione popolare. Indignazione popolare che viene accompagnata sempre da elementi di drasticità estrema, i quali fanno pensare che a dei mostri reali  vengono a contrapporsi, sempre più spesso, dei mostri virtuali in una società che di mostri e scherani ne ha già abbastanza e, forse?, non vorrebbe aggiungerne altri.

*sociologo – membro della direzione dell’Associazione Nazionale Sociologi – presidente della commissione relazioni internazionaliIMMAGINI DI MATRATTAMENTI AD ANZIANI RIPRESI DALLA POLIZIA IN UNA CLINICA DI PRATO

2017: la capitale della cultura è Pistoia

Teatro Manzoni, Pistoia
Teatro Manzoni, Pistoia

Lunedì 25 gennaio u.s. alle ore 17,15 al termine dei lavori della Commissione di selezione ( che opera a titolo gratuito), il presidente prof. Marco Cammelli (professore emerito- dall’ampissimo curriculum- dell’Università di Bologna)  ha consegnato al Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo on. avv. Dario Franceschini la busta in cui era contenuto il nome della  Capitale Italiana della Cultura 2017, la città prescelta fra le nove città finaliste ( Aquileia, Como, Ercolano, Parma, Pisa, Pistoia, Spoleto, Taranto e Terni) è stata Pistoia, una scelta che ha destato una certa sorpresa anche in considerazione del fatto che  Aquileia, Pisa ed Ercolano sono anche Sito Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità. La città di Pistoia è stata insignita di questo, sempre più  prestigioso, riconoscimento  in base al dossier che ha presentato il quale  è stato ritenuto migliore degli altri sia per quello che già è in essere nella città toscana  che per  quello che ivi è già stato programmato per l’immediato e per il prossimo futuro nell’ ambito delle politiche culturali.  Pistoia così nel prossimo anno succederà a Mantova che è la  Capitale Italiana della Cultura per l’anno in corso. L’urbe toscana ha oltre duemila anni di storia ed investe nell’ambito culturale oltre il cinque per cento del suo bilancio, una cifra veramente ragguardevole se paragonata a moltissime altre importanti municipalità italiane di grande rilevanza storico-culturale. Chiaramente nelle aspettative di Pistoia vi è anche quella che tale riconoscimento implementi in loco i flussi turistico – culturali (e non solo) anche considerando la vicinanza al grande attrattore turistico rappresentato da Firenze la quale possiede, nel suo Centro Storico, uno dei più belli e visitati ( in assoluto a livello mondiale) Siti Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità e le giunzioni artistiche, architettoniche e culturali fra le due città toscane sono storicamente  molte e non trascurabili.

*Membro del Comitato Tecnico Scientifico dell’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale Unesco

di  Arnaldo Gioacchini *

A proposito della sospensione temporanea della struttura sociale di via Saffi

Il Professor Luciano Pranzetti
Il Professor Luciano Pranzetti

Riceviamo e pubblichiamo. Riflessione. Il caso c’è ed è inevitabile che se ne parli. Il mio intervento non entrerà, però, nell’argomento politico e nemmeno sulle responsabilità di qual che sia personaggio, Sindaco, funzionario o dirigente del gestore “Circolo over 60” perché, attenendomi ad una dichiarazione del Sindaco Bacheca, credo che sia necessario cogliere, in tutta questa vicenda una stranezza, un peccato originale diciamo, annidato in quella labirintica dimensione che è la burocrazia e la intima essenza dei regolamenti.

Afferma il Sindaco, in risposta ad una nota del PD locale: “Come da Regolamento comunale, nel momento in cui debbono essere elette delle nuove cariche sociali, non è accordato lo svolgimento di attività all’interno di esso Centro” (Civonline – Bacheca: dal PD solo inesattezze – 15/12/2015).

Ora, da questa dichiarazione si deduce che l’autorità comunale e l’ufficio competente hanno  rispettato, alla lettera, il dettato regolamentare di cui non facciamo carico ad alcuno in quanto si potrebbe dire ‘dura lex, sed lex’ – legge dura ma legge. Il mio intento, invece, è quello di evidenziare come, e quanto, quella nota inserta nel corpo della norma generale, sia l’assurdo peccato originale di tutta la vicenda che getta ombra non sull’Amministrazione in astratto ma, in concreto, sul buon senso degli amministratori.

Io ho fatto parte, con funzione di dirigente, di Associazioni debitamente registrate con sigilli notarili e accreditate presso gli Enti locali: Comune, Provincia, Regione e debitamente presso l’Ufficio delle Entrate. Nello Statuto di queste Associazioni non è mai apparso un articolo, né tanto meno un comma, in cui si dichiarasse la sospensione delle attività sociali in tempo del rinnovo delle cariche, rinnovo sia puntuale che ritardatario, come nel caso del Circolo Over 60.

Continuava, normale, la gestione delle attività, senza che da alcuno si intervenisse con blocchi, divieti o simili strumenti di coercizione. D’altra parte, permettendomi una similitudine, non mi sembra che in regime commissariale, un Comune cessi di operare la normale attività o il prosieguo di imprese  già avviate. E questo è talmente ovvio e logico che vien da definire, quella norma che il Sindaco cita, come vera ed autentica “norma vessatoria”, diremmo masochista, al di fuori di ogni pur necessaria formalità di ordine gestionale.

Perché a nessuno, in fase di istruttoria del regolamento, venne in mente di eccepire sulle logicità di questo vero e proprio catenaccio e sulla opportunità di applicare, a un Centro Sociale, siffatto vincolo?  Non si comprende, infatti, perché mai la gestione e lo svolgimento corrente delle iniziative – massime in questo periodo natalizio – debbano configgere con le parallele operazioni del rinnovo del Direttivo.

La vicenda rasenta, anzi, realizza in pieno quello che il grande avvocato romano, Cicerone, a proposito della letterale, puntigliosa applicazione della legge, registra come “summum jus, summa injuria” e, cioè: perfetta giustizia uguale a  perfetta ingiustizia o  ingiuria. Che è, infondo, quanto qualcun altro, duemila anni fa, con altre parole, affermava col dire che “la lettera uccide, mentre lo spirito dà la vita” (II Cor, 3, 6) che, tradotto in termini laici assimila lo spirito al buon senso e alla logica. E se il “sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato” (Mc. 2, 27) come ammonisce Cristo, non si vede perché un regolamento  debba essere stilato contro una struttura sociale, cioè l’uomo. Se ne conclude , infatti, una sproporzione tra l’inadempienza formale della dirigenza Over 60 e la sanzione applicata. L’esperienza ci dice che le norme debbono essere al servizio dell’uomo e non viceversa, perché, nella fattispecie della struttura di Via Saffi, il danno che ne vien fuori è tanto più amaro in quanto a risentirne sono delle persone, per lo più anziane, come il sottoscritto che in varie circostanze vi ha tenuto serate culturali, le quali non troverebbero difficoltà di sorta a passare qualche ora di svago e di sana attività mentre si svolgono le elezioni per il rinnovo delle cariche. Con questa sospensione “sine die”, tutti a casa?

Certo si è, che – e lo dico senza acredine ma con dispiacere – questo provvedimento mal si coniuga al tempo di Natale per il quale questo non è un bel regalo.

Cordialmente

Santa Marinella 16 dicembre 2015.                                                              Prof. Luciano Pranzetti

Franceschini, MiBACT in Fondazione Ferrovie dello Stato

Ministro Dario Franceschini
Ministro Dario Franceschini

Riceviamo e pubblichiamo. Il ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo Dario Franceschini ha svolto questo pomeriggio presso la Commissione Trasporti della Camera l’audizione nell’ambito dell’esame in sede referente della proposta di legge recante “Disposizioni per l’istituzione di ferrovie turistiche mediante il reimpiego di linee in disuso o in corso di dismissione situate in aree di particolare pregio naturalistico o archeologico”.

 

“Siamo disponibili – ha dichiarato il ministro – a dare il nostro contributo e il nostro sostegno in tutte le forme possibili. Questo è un tema centrale nelle strategie del Mibact per lo sviluppo di un turismo lento e sostenibile e il fatto che ci sia una proposta di legge sul riuso di quasi 800 chilometri di linee ferroviarie dismesse in posti incantevoli del nostro Paese è davvero un fatto importante”.

 

Per perseguire tale obiettivo il 3 dicembre scorso il Mibact ha concluso il percorso d’ingresso all’interno della Fondazione Ferrovie dello Stato. Il Ministero ha sposato in pieno gli obiettivi e gli scopi dell’Ente creato nel 2013 per la tutela del patrimonio storico ferroviario italiano. Tra gli obiettivi principali: lo sviluppo del turismo ferroviario con treno d’epoca sulle linee ferroviarie più paesaggistiche della Penisola, il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa, il riordino del fondo degli archivi delle Ferrovie in Italia dall’800 ad oggi.

 

“Stiamo già lavorando con la Fondazione ente ferrovie dello Stato e per questo anche gli stati generali del turismo sostenibile – ha proseguito il ministro – sono stati ospitati nell’eccezionale museo di Pietrarsa dove sono esposte molte splendide locomotive e carrozze d’epoca. Non tutte le ferrovie storiche – ha concluso Franceschini – potranno essere oggetto di linee turistiche ferroviarie, si ragionerà su quali devono rimanere in uso ma le altre potrebbero diventare ciclabili mantenendo il loro fascino e l’antico percorso”.

 

 

Roma, 16 dicembre 2015

 

Ufficio Stampa Mibact

Roma: al via i corsi per formare “sentinelle antiterrorismo”

Riceviamo e pubblichiamo. Inizieranno sabato 5 dicembre i corsi di formazione interamente gratuiti per formare tassisti, ispettori del trasporto pubblico romano e volontari della protezione civile e far diventare queste persone vere e proprie sentinelle antiterrorismo e affinché possano avere la funzione di occhi vigili nel corso dell’imminente Giubileo.
Sarà inoltre organizzato un specifico corso rivolto agli agenti della polizia locale e della polizia provinciale che consentirà una maggior formazione specifica delle forze delle Polizie Locali da attivare nel territorio per il Giubileo a tutela della Capitale e dell’Italia.
Un progetto questo voluto ed organizzato dall’Associazione Difendiamo l’Italia dal Terrorismo e realizzato grazie al contributo tecnico-scientifico della École Universitaire Internationale.
I 500, uomini e donne, che parteciperanno al corso verranno formati operativamente dai più autorevoli esperti in tema di anti terrorismo e in nessun caso essi potranno interferire, frapporsi e scavalcare le forze dell’ordine nello svolgimento delle loro azioni e delle loro funzioni come meglio rappresentato in una nota inviata direttamente al Prefetto di Roma, Franco Gabrielli. Avranno un ruolo di osservatori consapevoli, i loro occhi vigili diventeranno preziosi alleati in chiave di prevenzione anti terroristica. In questo modo la città verrà moltiplicare il numero di persone formate, capaci nel dare la giusta chiave di lettura a fenomeni che possono tradursi in potenziali pericoli.
Si tratta di un attività mai realizzata per nessuna capitale internazionale che di fatto mette a disposizione i cittadini e le realtà pubbliche e private per la sicurezza della collettività. Tale accordo consente la messa a disposizione di personale civile e di polizia preparato per supportare Forze dell’Ordine ed Istituzioni nel monitoraggio e comunicazione del territorio in possibili situazioni a rischio.
L’accordo è stato sottoscritto dalle seguenti realtà: rappresentanze della Polizia Locale (UGL Autonomie, O.S.POL., SULPL e Associazione Professionale Polizia Locale), Associazione tutela legale taxi, A.N.VV.F.C. Delegazione URBE, Pubblica Assistenza – Protezione Civile ARVALIA Roma, Comitato Difendiamo Roma, A.R.V.U.C., Ispettori trasporto pubblico romano, ed École Universitaire Internationale. Si precisa che le rappresentanze sindacali e di categoria della Polizia locale hanno sottoscritto uno specifico protocollo d’intesa che consente la messa a disposizione di personale di polizia preparato alla sinergia con le altre forze dell’Ordine ed Istituzioni nel monitoraggio e comunicazione del territorio in possibili situazioni a rischio.

Roma 2 dicembre 2015

Franceschini, con Luca De Filippo scompare un grande interprete del teatro italiano

luca de filippoRiceviamo e pubblichiamo. “La scomparsa di Luca De Filippo – dichiara il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini – ci priva di un grande interprete della scena italiana, autentico erede della tradizione napoletana capace di portare la sua verve non solo nel repertorio classico ma anche in quello contemporaneo conducendo una vita nel teatro, con il teatro, per il teatro. È stato un artista in grado di cimentarsi in diverse espressioni artistiche, esplorando con efficacia anche i linguaggi cinematografici e televisivi”.

 

 

 

Roma, 27 novembre 2015

 

Ufficio Stampa MiBACT

Bruxelles, la voce dell’europa della società civile

 

Riceviamo e pubblichiamo. Bruxelles, 21 novembre 2015 (dai nostri inviati*)– “Creare lavoro non basta: per combattere la povertà serve che i cittadini vengano trattati con dignità e che tutti i diritti come il cibo, l’istruzione, la salute, il lavoro, la casa, un reddito minimo adeguato non siano un opzione, ma una realtà concreta” – queste le conclusioni del quattordicesimo meeting europeo “Persone in Povertà”, organizzato da European Anti Poverty Network (EAPN), tenutosi a Bruxelles il 19 e 20 novembre. Due giornate cariche di emozioni, condivisione di idee, storie ed esperienze in cui trenta delegazioni, circa 150persone, provenienti da tutta Europa, e composte da persone che vivono in condizioni disagiate, ma anche da persone dedite alla solidarietà, si sono riunite per confrontarsi e affrontare, al fianco di funzionari e politici della Commissione Europea, il tema della lotta alla povertà e delle politiche sociali. Con l’obiettivo di portare all’attenzione dei politici soluzioni concrete mirate all’ottenimento di una maggiore convergenza sociale nell’Unione Europea. In una Bruxelles militarizzata per la lotta al terrorismo, con coraggio. Quest’anno i workshop hanno giocato un ruolo fondamentale nella ricerca di risposte concrete nella lotta alla povertà. Cinque laboratori, divisi in gruppi di sei delegazioni. I punti chiave emersi: la richiesta di ottenimento del reddito minimo adeguato, la necessità di avere accesso ai servizi primari come casa, salute, cure, servizi sociali, istruzione ecc, l’accesso a una buona qualità dell’educazione, la possibilità, per i cittadini, di partecipare attivamente alle scelte politiche riguardanti questioni sociali e non, il coinvolgimento dei politici e dei media per monitorare e rendere più visibili le attività delle associazioni o dei singoli cittadini, e politiche di accoglienza per i migranti. Il Vicepresidente di EAPN Saviour Grima (Malta) in conclusione dei lavori ha commentato: “Abbiamo bisogno di un’Europa consapevole del proprio patrimonio, capace di difendere e costruire, orgogliosamente, una comunità unita dalla sicurezza sociale e dal funzionamento dei servizi adeguati al tempo in cui viviamo. I leader europei devono affrontare una sfida importante per unire un’Europa divisa, un’Europa colpita da crescenti disuguaglianze e da notevole aumento di povertà, un’Europa che rischia, a lungo andare, di voltare le spalle ai più esclusi”

Ogni delegazione ha avuto inoltre la possibilità di allestire uno spazio per presentare i propri progetti e il proprio territorio di provenienza. Foto e messaggi che raccontavano, da una parte, la bellezza dei luoghi di provenienza, dall’altra, quello che molti occhi non vedono: storie di povertà, esclusione e degrado. Verità che spesso vengono celate agli occhi dei cittadini, troppo spesso messi da parte e trattati come semplici spettatori di una storia che invece, dovrebbero scrivere in qualità di attori protagonisti per avere il diritto di essere parte integrante e cosciente del cambiamento. Ma anche il diritto di essere rispettati in qualità di esseri umani e cittadini del mondo. Il diritto di vivere, non di sopravvivere, questo l’assioma fondamentale che riassume, in poche parole, quello che è emerso durante questi due giorni di lavoro, un fondamento che cela, tra le proprie righe, la necessità di continuare a lavorare per la costruzione di un’Europa in cui il diritto di vivere, di lavorare, di avere accesso a tutti i servizi, ai saperi e alla cultura, non sia negato a nessuno, e in cui, inoltre, ci sia pari dignità, uguaglianza e democrazia per tutti, un’Europa, insomma, che sia realmente vicina ai cittadini. L’iniziativa è stata realizzata con il sostegno della Commissione Europea e della Presidenza lussemburghese del Consiglio dell’Unione europea e del fondo EAPN.

* (dai nostri inviati a Bruxelles Francesca Emilio e Nicola Perrone)

 

Ufficio Stampa Cilap, Nicola Perrone, ufficio.stampa@cilap.eu – M 329.0810937

 

Franceschini, riqualificare le periferie è la sfida di questo secolo

Ministro Franceschini
Ministro Franceschini

Riceviamo e pubblichiamo. “Rivitalizzare le periferie attraverso l’azione dei giovani e del mondo dell’associazionismo è un’iniziativa positiva, che va proprio nella direzione dello sforzo che deve intraprendere il Paese per recuperare il forte ritardo nel sostegno e nella valorizzazione del contemporaneo. Un’azione che può e deve essere legata, come dimostrano i progetti presentati oggi, alla riqualificazione delle periferie delle nostre città. Per questo nel riformare il ministero ho fortemente voluto una nuova Direzione Generale per l’arte e l’architettura contemporanea e le periferie urbane, che a breve varerà un bando da 3 milioni di euro per cofinanziare progetti culturali promossi dai comuni nelle periferie. Allo stesso modo, nel decidere la destinazione delle risorse europee del Piano Obiettivo Nazionale si è deciso di prevedere una quota di 114 milioni di euro per il sostegno alle industrie creative del Mezzogiorno. Dopo aver vinto nel secolo scorso la grande sfida della preservazione dei centri storici delle nostre città, le periferie sono la grande sfida di questo secolo: siamo chiamati a riqualificare i luoghi in cui vive, lavora e sogna la gran parte della popolazione del Paese e in questo l’arte contemporanea può essere determinante”. Lo ha detto il Ministro dei beni e delle attività culturali Dario Franceschini alla presentazione dei sei progetti vincitori del bando “Culturability – spazi d’innovazione sociale” promosso dalla Fondazione Unipolis e illustrati questa mattina nella Sala ex Consiglio Nazionale del Collegio Romano nel corso dell’incontro “Cultura, creatività e rigenerazione urbana per promuovere sviluppo sostenibile” insieme a Virginio Merola, sindaco della Città Metropolitana di Bologna, Pierluigi Sacco, economista della cultura IULM, e Pierluigi Stefanini, Presidente del Gruppo Unipol e di Unipolis.

Roma, 17 novembre 2015

 

Ufficio Stampa MiBACT

Terrorismo e Giubileo, quanto rischia Roma?

Riceviamo e pubblichiamo. “Quanto è sicura la città di Roma contro gli attacchi terroristici, soprattutto in vista del Giubileo? E’ questa la domanda che oggi si pongono tutti i romani e cui cercheremo di dare risposta nell’ambito di una conferenza cittadina dal titolo “TERRORISMO E GIUBILEO, ROMA SI MOBILITA”, occasione in cui interverranno i massimi esperti operativi italiani e internazionali coordinati dall’École Universitaire Internationale, istituto italiano accademico che si occupa di formazione e ricerca nell’ambito della pace e la sicurezza, con sedi operative a Roma e Firenze. Fa parte dei circa mille istituti nel mondo ritenuti di impatto accademico (UN Academic Impact) dalle Nazioni Unite. Dopo Parigi tocca a Roma, Washington e Londra. Con queste minacciose rivendicazioni le istituzioni e i romani non possono rimanere inermi” così in una nota il movimento DifendiAMO L’ITALIA DAL TERRORISMO nell’annunciare l’iniziativa che si svolgerà a Roma il prossimo 24 Novembre 2015

L’ex Campo Sportivo di Ladispoli è affare che interessa poche persone?

Ladispoli 2015 ex Campo Sportivo 1Riceviamo e pubblichiamo. La consultazione di “Paliotta & Company” coinvolgerebbe solo 200-300 cittadini. Il Comune di Ladispoli annuncia che a breve ci sarà una consultazione riguardo la trasformazione dell’ex Campo Sportivo Marescotti da area verde-sportiva ad area cemento-commerciale. Il Comune esprime la propria versione sulla cosiddetta “opera” e chiederà ai pochi cittadini che abitano nelle vie confinanti: siete d’accordo sul nostro progetto oppure volete che rimanga tutto come prima? A me sembra più una “minaccia”, è come chiedere all’oste se il vino è buono, ma perché non si chiede ai cittadini se gradiscono altre cose, alternative, altre destinazioni al posto della piccola piazza (che potrebbe essere più grande), del quasi inutile parcheggio, delle palazzine che saranno costruite e del piccolo centro commerciale? Il Comune mette in evidenza la bontà del progetto, dice che non ci sarebbero alternative e che l’area sarebbe costata al Comune ben 4 milioni di euro. Quante falsità e scorretta comunicazione, sicuramente di parte. Sappiamo tutti che la società “Piazza Grande s.r.l.”, la cui presidente è parente di un noto consigliere comunale, ha pagato l’intera area poche centinaia di mila euro, cifra sicuramente alla portata di un Comune di 43.000 abitanti. Come mai codesta società si è anche impegnata a costruire un secondo campetto di calcio accanto a quello nuovo? E’ vero che tra poco è Natale e tutti siamo più buoni ma qualcosa non quadra. Qualcuno è diventato famoso per la frase “a mia insaputa”, qui da noi qualcun altro sarà ricordato per la frase “a costo zero per il Comune”. Come mai non si consultano tutti i cittadini visto il grande impatto (ambiente, viabilità, commercio ed altro ancora) e l’importanza dell’opera? Come mai il Referendum, strumento di democrazia, a Ladispoli non si può effettuare in quanto manca il relativo Regolamento? Come mai la richiesta di regolamento protocollata da ben 14 mesi è ancora in alto mare e recentemente ben 2 commissioni Affari Istituzionali sono saltate per il boicottaggio della maggioranza che non si è presentata? A proposito del parcheggio previsto dal progetto per correttezza bisogna dire che esiste a 100m di distanza un mega-parcheggio sottoutilizzato, parcheggio tra l’altro suggerito anche nel Piano del Traffico redatto dalla società Aci Consult che sconsiglia altri parcheggi se non a pagamento per tutelare i residenti “invasi” dai pendolari della vicinissima stazione ferroviaria. Il nuovo parcheggio più che nuovi posti auto sarebbe in gran parte utilizzato dai clienti del nuovo centro commerciale e dai residenti delle nuove palazzine. Ma la domanda vera è: perché non consultare, seriamente, tutti i cittadini che probabilmente chiedono non palazzine e centri commerciali bensì servizi di pubblica utilità di cui se ne sente veramente il bisogno? Rosario Sasso

TeleSantaMarinella approda sul Digitale Terrestre con un appuntamento settimanale su Provincia TV

Canale 667
Canale 667

Ebbene si, dopo molti anni nel web Telesantamarinella.tv approda sul canale 667 del digitale terrestre di Provincia TV, ospiti all’interno del programma di Sonia Bertino “Da Mattina a Sera”, in diretta alle ore 15:30.

Non perdetevi tutti i mercoledì alle 15:30 la diretta tv dove daremo in anticipo tutte le notizie del nostro consueto telegiornale del giovedì: discuteremo delle notizie che riguardano le nostre due Perle del Tirreno con occhio attento rivolto a fare informazione, giusta ed equilibrata, ma soprattutto utile alla cittadinanza e volta a sponsorizzare la nostra città e tutte le sue peculiarità.

Il presidente Marcello Albanesi dichiara: “Fu un sogno fin dall’inizio raggiungere questo livello ed ora che abbiamo la possibilità di andare in onda in un canale TV così importante, chiediamo a tutta la cittadinanza di starci vicino e di aiutarci nel dare più informazioni dettagliate delle nostre amate città e del comprensorio: ricordo quindi a tutti voi di utilizzare il nostro indirizzo mail per inviarci i vostri comunicati, redazione@telesantamarinella.tv“.

Ora non resta altro che darvi appuntamento tutti i mercoledi ore 15:30 su Provincia TV, canale 667 del digitale terrestre, nel programma “Da Mattina a Sera” oppure come sempre presso il nostro sito con tutte le notizie aggiornate in tempo reale www.telesantamarinella.tv

Alessandro Fiorucci

Due studenti santamarinellesi che fanno parlare di loro

Riceviamo e pubblichiamo: Sono partiti in trecento e sono arrivati in quattro. Di questi quattro, con grande sorpresa degli stessi docenti dell’Università degli Studi “La Sapienza” che li hanno esaminati, due provengono dallo stesso Liceo, lo Scientifico Galilei sede staccata di Santa Marinella. Uno dei due studenti, Alessio Manuelli, è addirittura risultato il primo in assoluto per accedere alla Classe Accademica delle Scienze della vita, presso la Scuola Superiore di Studi Avanzati Sapienza (SSAS) di Roma.

La Scuola Superiore si affianca alle facoltà scientifiche ed ha lo scopo di valorizzare i giovani secondi criteri di merito; offre ai corsisti percorsi ed attività formative di alta qualificazione al fine di promuovere le eccellenze.

E’ motivo di grande soddisfazione per la Dirigente, professoressa Maria Zeno, e per tutti gli insegnanti del Liceo sapere che sono stati due studenti della sede staccata del Liceo Galilei ad arrivare al traguardo così ambito: Alessio Manuelli, da sempre con un grande sogno nel cassetto e cioè diventare Dottore in Medicina e Mariam Polito, versatile studentessa che sul finire degli studi liceali ha maturato la stessa aspirazione. Entrambi studenti modello, diplomati entrambi con 100 e lode nello scorso luglio, sempre molto attivi nella vita liceale, promotori di attività di laboratorio e partecipi alle attività di orientamento dello stesso liceo di cui si sono sempre sentiti parte integrante.

“Fate i nostri complimenti all’insegnante di Scienze e alla scuola tutta!”, è stato il commento dei docenti della Sapienza. E senz’altro la Professoressa Gabriella Valentini, appunto l’insegnante di scienze di Alessio e Mariam, sarà orgogliosa, al pari di tutti i Docenti del Galilei e della Dirigente Maria Zeno, di questo meritato successo di Alessio Manuelli e Mariam Polito, ai quali non possiamo che augurare …ad maiora, ragazzi!

 

Le Nazioni Unite chiedono accesso immediato alle aree colpite dal conflitto in Sud Sudan per evitare la catastrofe

Riceviamo e pubblichiamo: ottobre 2015 – Tre agenzie ONU, oggi, hanno lanciato l’allarme sulla condizione di fame estrema che, in alcune zone del Sud Sudan, sta spingendo la popolazione sull’orlo della catastrofe. Secondo gli ultimi dati, sarebbero 3,9 milioni le persone che, nel paese, vivono in stato di grave insicurezza alimentare.

 

Le agenzie ONU – Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO), l’ UNICEF e il Programma Alimentare Mondiale (WFP) – hanno fatto appello alle parti in conflitto perché garantiscano accesso immediato e senza restrizioni nello Stato di Unity. Il nuovo studio Integrated Food Security Phase Classification (IPC) ha rilevato che almeno 30.000 persone vivono attualmente in gravi condizioni, esposte alla fame e al rischio di morte. Dall’inizio del conflitto in Sud Sudan, quasi due anni fa, è la prima volta che uno studio IPC registra il livello cinque (“catastrofe”) – il più alto nella scala da uno a cinque – per tutte le fasce della popolazione.

 

“E’ il periodo in cui si inizia il raccolto, dovremmo quindi assistere a un miglioramento significativo della sicurezza alimentare nel paese. Purtroppo, in luoghi come le zone meridionali dello Stato di Unità, ciò non sta avvenendo e le persone sono sull’orlo di una catastrofe che potrebbe essere scongiurata”, ha detto la Direttrice del WFP nel paese, Joyce Luma. “La popolazione del Sud Sudan ha bisogno di pace, di cibo nutriente e di assistenza umanitaria, insieme al sostegno alle proprie attività di sostentamento per sopravvivere e ricostruire la propria vita”, ha aggiunto Luma.

 

Se non verrà garantito accesso umanitario senza restrizioni, hanno dichiarato le agenzie, l’insicurezza alimentare potrebbe aggravarsi fino alla carestia in zone dello Stato di Unity dove nei mesi scorsi l’assistenza umanitaria è stata compromessa da violenze terribili e dall’impossibilità di accesso. Alcune famiglie sfollate dicono di sopravvivere con solo un pasto al giorno a base di pesce e ninfee.

 

“Dallo scoppio delle violenze quasi due anni fa, i bambini hanno sofferto il conflitto, la malattia, la paura e la fame”, ha detto Jonathan Veitch, Rappresentante dell’UNICEF in Sud Sudan. “Le loro famiglie sono state incredibili nel cercare di provvedere al loro sostentamento, ma hanno ora esaurito tutte le strategie di sopravvivenza. Le agenzie possono fornire sostegno, ma solo se verrà loro garantito accesso senza restrizioni. Altrimenti, molti bambini rischiano di morire”.

 

Lo studio IPC indica che 3,9 milioni di persone in Sud Sudan soffrono la fame acuta. Nonostante il numero di nuclei familiari in stato di insicurezza alimentare sia diminuito durante la stagione del raccolto – come previsto – esso è superiore di circa l’80% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Ciò è dovuto al fatto che anche la popolazione delle regioni non direttamente coinvolte nel conflitto ne subisce gli effetti di lungo periodo, assieme a quelli causati da precipitazioni irregolari, da strumenti di sostentamento in esaurimento, da alti prezzi alimentari, dal costo del carburante e dall’inflazione, in una condizione economica in generale degrado.

 

Inoltre, l’IPC registra come la situazione nutrizionale complessiva rimanga critica, con la Malnutrizione Acuta Globale (Global Acute Malnutrition, GAM) tra i bambini al di sotto dei cinque anni superiore alla soglia di emergenza negli stati colpiti dal conflitto di Jonglei, Upper Nile e Unity nel mese di settembre, e a livelli elevati nel Bahr el Ghazal settentrionale e nel Warrap durante tutto l’anno. Il livello elevato è dovuto a consumo alimentare inappropriato, ad inadeguate pratiche di alimentazione per madri e bambini, al cattivo stato di salute e all’offerta limitata di servizi sanitari e nutrizionali.

 

Le tre agenzie – che lavorano nell’ambito della sicurezza alimentare e della nutrizione – hanno avvertito che la drammatica situazione economica nel paese sta contribuendo alla crescita record dei prezzi alimentari, che condiziona negativamente il potere d’acquisto delle famiglie acuendo i livelli di insicurezza alimentare. Anche le aree prima non interessate ora mostrano i segni di un grave deterioramento, con ampie parti della popolazione negli Stati del Greater Bahr el Ghazal in stato di crisi alimentare.

 

“Le attività di sostentamento sono state gravemente colpite da tassi di inflazione elevati, dall’interruzione dei mercati, dai fenomeni di sfollamento legati al conflitto e dalla perdita di bestiame e produzione agricola”, ha spiegato Serge Tissot, Responsabile FAO in Sud Sudan.

 

“Inoltre, al termine della stagione agricola, alla fine dell’anno, ci si attende una produzione cerealicola al di sotto della media in Uganda, Sudan ed Etiopia, che condizionerà gravemente le importazioni di cibo in Sud Sudan. Se verranno create nuove modalità di sostegno ai produttori agricoli, agli allevatori di pesce e bestiame, la resilienza di queste comunità ne uscirà rafforzata”, ha aggiunto Tissot.

 

UNICEF, WFP e FAO, insieme ad altri partner dell’ONU e delle organizzazioni non governative, stanno raggiungendo milioni di persone con cibo, assistenza nutrizionale e kit d’emergenza per le attività di sostentamento. Le missioni di risposta rapida convogliano l’assistenza in molte aree remote, che sarebbero altrimenti tagliate fuori dai soccorsi umanitari. Il sostegno rapido alla produzione alimentare contribuisce alla sicurezza alimentare di lungo termine per le persone più gravemente colpite. Le agenzie hanno fatto appello alla comunità internazionale perché fornisca le risorse necessarie a sostenere ed estendere gli sforzi di assistenza salvavita.

Fishfesta: i risultati della prima settimana dell’importante evento

Fishfesta ha concluso la sua prima settimana di manifestazione presentando un risultato lusinghiero, nonostante tutte le polemiche emerse in questi giorni e diffuse su Internet. Il programma di questo primo week-end intitolato “Alice e i suoi amici” ha previsto un menu di delizie fresche e lavorate, salature, affumicature, essiccature e ricette da tutto il mondo guadagnando così l’attenzione dei visitatori locali e romani che hanno premiato il programma già molto intenso di questo primo appuntamento nonostante l’allerta meteo di sabato che ha causato la sospensione per quella giornata.

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UNICEF Italia, Save the Children e Rete G2 su riforma della cittadinanza per i minorenni dopo approvazione alla Camera del ddl

Riceviamo e pubblichiamo: 13 ottobre 2015- “L’approvazione del testo alla Camera è un passo decisamente significativo per centinaia di migliaia di bambini e adolescenti che da anni attendono una riforma che vada di pari passo con il sentirsi italiani di fatto ma non di diritto” – dichiarano Giacomo Guerrera, Presidente UNICEF Italia, Raffaela Milano, Direttrice Programmi Italia Europa di Save the Children e Mohamed Tailmoun, portavoce di Rete G2 – “Ci auguriamo che il Senato ora approvi rapidamente il ddl”.

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