Monello Mare

Annalisa Tofi: “non riesco a darmi pace”

SANTA MARINELLA – Annalisa Tofi, sorella del titolare della casa famiglia il dottor Fabio Tofi, reagisce con disperazione alle accuse che gli sono state rivolte. Lei, persona che è sempre vissuta tra il mini basket e la struttura di via Raffaello dove aveva stretto una sorta di amicizia fortissima con tutti. Lei, separata e da poco andata a vivere in affitto in una casa più grande rispetto a quella in cui era abituata a vivere da anni, non sa darsi pace. Ricorda quando aveva la responsabilità di quei ragazzi e che trattava con i guanti bianchi. L’unica cosa che la far stare male è che per colpa di una giovane che per due anni ha creato grosse difficoltà all’interno della casa famiglia anche ai suoi amici, è stato gettato il mostro in prima pagina. Lei giura di non essersi mai permessa di mettere le mani addosso a nessuno e di aver sempre rispettato gli ospiti.

 

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Molta confusione e tante chiacchiere, la vertità verrà a galla.

SANTA MARINELLA – Si è protratto per oltre quattro ore, l’interrogatorio dei cinque indagati, per la vicenda della casa famiglia Il Monello Mare. I responsabili della struttura e i collaboratori, sono entrati in Tribunale intorno alle 12 con il loro avvocato Vincenzo Dionisi e dopo aver risposto alle domande del Gip Chiara Gallo, sono usciti intorno alle 16,30 accompagnati sempre dal loro legale. Non è dato sapere ufficialmente cosa abbiano detto i gestori della struttura protetta al Giudice per le Indagini Preliminari, ma le dichiarazioni dell’avvocato Dionisi rilasciate a fine interrogatorio sono esplicite. Al termine dell’incontro, inoltre, il legale del dottor Fabio Tofi ha presentato al giudice la richiesta di revoca del provvedimento restrittivo degli arresti domiciliari, ma su questa tematica la dottoressa Gallo si è riservata la facoltà di dare una risposta nei prossimi giorni, forse oggi stesso.

 

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Il Sindaco interviene sul dramma di questi giorni.

Roberto Bacheca
Roberto Bacheca

SANTA MARINELLA – Sulla questione relativa al blitz della Polizia di Stato nella casa famiglia Il Monello Mare sita in via Raffaello e posta sotto sequestro dalle autorità, interviene il sindaco Roberto Bacheca. “Dalle prime indiscrezioni sembrano fatti preoccupanti – dice il primo cittadino – su vicende delicate come questa, è bene attendere per sapere cosa effettivamente sia accaduto. Io quella struttura la conoscevo molto bene perché ero solito passare tutti i giorni di Natale a fare gli auguri ai ragazzi e sinceramente non ho mai riscontrato nulla di grave o cose che potessero lasciar pensare che succedevano episodi di questa gravità. Prima però di dare giudizi – sottolinea Bacheca – è bene attendere che le indagini facciano il loro corso”.

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La Politica dice la sua sulla vicenda della casa famiglia Monello.

La villa sede della casa-famiglia Monello Mare
La villa sede della casa-famiglia Monello Mare

SANTA MARINELLA – Continuano le prese di posizione da parte delle forze politiche sulla vicenda che ha visto coinvolta la casa famiglia il Monello Mare che ieri è stata posta sotto sequestro dalla Polizia di Stato. Dopo gli interventi di ieri da parte di Forza Italia, del Pd e dei centristi, oggi a far sentire la loro voce sono i parlamentari del Movimento Cinque Stelle che, in un comunicato, sottolineano che “si riaccendono così i riflettori sul business, importante e redditizio, che c’è dietro la gestione delle case famiglia, strutture riconosciute dal Ministero della Giustizia che incassano finanziamenti e fondi a pioggia – affermano alcuni esponenti grillini – un grumo di interessi sui quali, nonostante le resistenze del Pd, e dopo oltre un anno di attesa, finalmente è partita in Commissione Bicamerale Infanzia e Adolescenza l’indagine conoscitiva.

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Blitz alla casa famiglia. L’avvocato difensore Dionisi: “ci vuole molta cautela”

SANTA MARINELLA – E’ lo stesso avvocato Vincenzo Dionisi, legale di F.T. il titolare della casa famiglia di via Raffaello accusato di gravi reati nei confronti di una ragazza ospite della struttura protetta, a comunicare ai cronisti che l’interrogatorio del suo assistito avverrà questa mattina alle 12 davanti al Gip Chiara Gallo. Il legale, dopo il primo momento di clamore causato dalle notizie che rapidamente hanno fatto il giro della città e dell’intera nazione, ci tiene a descrivere il gestore del Centro Residenziale Educativo terapeutico come persona molto conosciuta e incapace di commettere reati simili. “Le accuse vanno trattate con molta delicatezza – dice l’avvocato Dionisi – perché bisogna anche valutare da chi vengono esternate. Per cui vanno visti i riscontri, analizzati i fatti e poi fatte le giuste considerazioni. Ci vuole molta cautela perché è facile distruggere una persona, sia professionalmente che fisicamente, per poi riscontrare che la realtà può essere diversa. Davanti al Gip porteremo documentazione che dimostrerà che le dichiarazioni di chi lo accusa sono infondate. Purtroppo a volte le case famiglia vengono interpretate come luoghi di restrizione per i ragazzi che sono costretti a frequentarle e quindi non accettano la situazione prendendosela con chi le gestisce”. Sicuramente, anche i figli di F.T. si dicono sorpresi dell’operazione di polizia. “La denuncia se non sbaglio – dice V.T. – risale ad un anno fa quando io ero fuori Italia – sinceramente non capisco cosa sia successo e le cose le ho lette questa mattina sul giornale”.

Blitz alla casa famiglia: 5 misure cautelari per violenza aggravata su minori

La villa sede della casa-famiglia Monello Mare
La villa sede della casa-famiglia Monello Mare

SANTA MARINELLA – La Squadra Mobile della Questura di Roma, ha eseguito questa mattina cinque misure cautelari, di cui una agli arresti domiciliari e quattro divieti di dimora, nei confronti di altrettanti indagati ritenuti responsabili a vario titolo dei reati di maltrattamenti aggravati, violenza sessuale aggravata e lesioni aggravate. I reati sarebbero stati commessi all’interno della casa famiglia Monello Mare sita in via Raffaello, che ospita otto ragazzi sottoposti a tutela da parte del Tribunale di Roma e gestita da F.T. di 55 anni un professionista psicologo e nominato giudice tutelare dal Tribunale di Roma che inviava giovani ragazzi dai 14 ai 17 anni con disagi comportamentali dovuti a gravi situazioni familiari.

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