Progetto Centro Polifunzionale al Castello.

immagine Castello
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SANTA MARINELLA – C’era anche il consigliere regionale Gino De Paolis, firmatario della mozione presentata nell’estate 2013 e votata all’unanimità nell’assise di via Della Pisana sull’uso pubblico del castello, alla prima assemblea pubblica per presentare il progetto Centro Polifunzionale delle arti, della cultura e della divulgazione scientifica, nata per valorizzare il complesso monumentale di Santa Severa. De Paolis infatti ha dichiarato la sua adesione al progetto e la sua disponibilità a sostenerlo in sede regionale, sottolineando la necessità di rafforzare la voce del territorio, presentando un’unica proposta che possa raccogliere tutte le istanze. Hanno assistito alla presentazione, docenti dell’università della Tuscia, rappresentanti di enti locali del comprensorio e di altri soggetti pubblici e privati. Il progetto nasce della consapevolezza della forte rilevanza del sito e della necessità di non perdere l’ultima, vera, occasione di rilancio e sviluppo per il territorio. 

“Un territorio ricco di potenzialità ma condannato a causa di una cronica mancanza di visione, pianificazione, progettualità che si traduce in un complessivo degrado ambientale, nel crescente disagio sociale, nella perdita e nel ridimensionamento di tutte le attività economiche e nella totale assenza di prospettive e opportunità per i giovani – hanno detto in assemblea gli intervenuti – tutto a vantaggio di sporadici interventi speculativi, dell’opacità delle dinamiche economiche, della stagnazione”. L’ampia partecipazione di cittadini e associazioni di Santa Marinella e dei Comuni limitrofi, testimonia la preoccupazione e la consapevolezza dell’importanza che il futuro del castello riveste per questo territorio. “In sede di assemblea, abbiamo rilevato come la maggior parte delle persone ormai tema che le istituzioni non rappresentino più una garanzia per i cittadini – dicono gli organizzatori Sel, un’Altra Città è possibile e l’associazione E’ Possibile – che si sentono ridotti a mero serbatoio di voti. Obiettivo del gruppo di lavoro, è proprio quello di trasformare la passiva rassegnazione in un attivismo propositivo e in una partecipazione alle scelte che condizioneranno il nostro futuro. Questo è l’intento che ha guidato tutto il nostro operato, che ha condotto alla nascita di questo progetto e che continuerà a costituire la base di ogni futura iniziativa”.

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