Gli arenili presentano un’altissima concentrazione di inquinamento microbiologico.

SANTA MARINELLA – Con l’avvento della stagione estiva, si intrecciano inevitabilmente i dati che riguardano la situazione delle acque marine, tra le notizie pubblicate da Goletta Verde con quelle del Ministero della Salute. Spesso i dati sono contrastanti oppure riferiti a periodi diversi. Anche quest’anno, quindi, arrivano notizie poco confortanti per la Perla del Tirreno. In base ad un articolo del luglio del 2014 pubblicato da Legambiente e da Goletta Verde, si evidenzia che su campioni prelevati tra il 13 e il 14 giugno dello scorso anno, sui 329 chilometri del litorale laziale, ben 18 e cioè il 75% del totale degli arenili presentano un’altissima concentrazione di inquinamento microbiologico.

 

Le acque analizzate dal laboratorio mobile di Legambiente hanno evidenziato la presenza di scarichi non depurati adeguatamente con presenze di valori di escherichiacoli e enterococchi intestinali ben al di sopra dei valori consentiti dalla normativa vigente, in particolare per i prelievi effettuati in prossimità di foci di fiumi, torrenti e canali. E pensare che un mese fa, diverse località avevano conquistato le “vele blu” assegnate da Legambiente e Touring Club Italiano, ora sotto accusa sono le zone vicino ai corsi d’acqua. Uno dei dieci punti più inquinati infatti è quello alla foce del canale sul Lungomare Pirgy a Santa Severa. Quello che lascia perplessi è che al momento attuale non è stato emesso alcun divieto di balneazione visto che le analisi fatte del maggio scorso dall’Arpa nel tratto di mare che va da Macchiatonda al Marangone, evidenziano alcun problema di inquinamento chimico o batteriologico. Sembra invece che la situazione sia migliore rispetto alla scorsa estate visto che in alcuni casi la qualità delle acque marine è definita eccellente. A dirlo è il Ministero della Salute che nel suo portale istituzionale evidenzia l’ottima situazione del mare della costa santamarinellese. “C’è una gerarchia precisa – dicono dall’ufficio stampa del Comune – concordiamo che si tratta di una “italianissima burocrazia”. Comunque, si parte dalla Capitaneria di Porto che accompagna l’Arpa Lazio a fare delle campionature alle foci dei fossi e dei canali per monitorare i batteri presenti, in alcuni casi anche tutte le settimane, soprattutto in agosto e, all’occorrenza, appone il divieto firmato dalla stessa Arpa Lazio. Il Comune interviene in casi eclatanti come rotture o sversamenti ed agisce con un divieto preventivo con ordinanza del Sindaco a tutela dei bagnanti”. “Certo se si va ad analizzare la foce di un fosso che porta in mare acque meteoriche ovviamente si trovano batteri – dice il sindaco Bacheca – sinceramente non credo molto alle analisi di Goletta verde perché risalgono allo scorso anno. Quelle reali sono quelle del Ministero della Salute che riguardano la situazione di un mese fa e che dicono che le acque godono ottima salute”.

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