Migranti. Manifestazioni e sit-in a Santa Marinella a confronto: pro e contro in strada

La manifestazione contro l'alloggiamento dei migranti nell'Hotel Miramare
La manifestazione contro l’alloggiamento dei migranti nell’Hotel Miramare

SANTA MARINELLA – Il tema dell’immigrati è stata l’occasione per dare alla forze politiche locali il modo per tornare a scendere in piazza con i propri slogan. In previsione dell’arrivo di una cinquantina di rifugiati che la Prefettura vuole ospitare all’Hotel Miramare, ieri ci sono state due manifestazioni contrapposte, l’una a favore dei migranti, l’altra ovviamente contro. La prima si è tenuta sulla terrazza della Passeggiata al Mare. Un centinaio di simpatizzanti del centro sinistra hanno lanciato slogan e esposto striscioni a favore dell’integrazione e all’ospitalità di queste persone. Poco dopo invece, nei pressi dell’albergo Miramare, altrettante persone, ma di colore politico opposto, hanno indetto un sit in per evitare l’arrivo dei profughi in città. Con il motto “Santa Marinella che accoglie: welcome” i partecipanti alla manifestazione della Passeggiata al Mare hanno voluto far capire ai presenti, ma soprattutto ai tantissimi villeggianti, che che le notizie date nei giorni precedenti non tutte erano vere.

La contro-manifestazione a favore della presenza dei migranti e contro il sit-in di protesta
La contro-manifestazione a favore della presenza dei migranti e contro il sit-in di protesta

Sul sito Facebook, i promotori dell’accoglienza ai profughi, hanno dato nome alla loro pagina “Costruiamo ponti e non muri” come per dire, cerchiamo di essere tolleranti con chi viene da esperienze di guerra e di fame, invece di respingerli. Alla manifestazione era presente il consigliere comunale Paola Rocchi e la presidentessa di Amnesty International Tina Coppola. Meno colorato ma più politicizzato il sit al no agli immigrati, che hanno manifestato proprio di fronte alla caserma dei Carabinieri dove staziona l’hotel Miramare. Forze dell’ordine all’erta, tra cui agenti del commissariato, Carabinieri, Vigili Urbani e alcuni funzionari della Digos, per la presenza di aderenti a Casa Pound. Tutto però si è svolto nella massima tranquillità, ad eccezione di qualche accenno di tafferuglio quando un gruppo di manifestanti che provenivano dalla Passeggiata al Mare hanno voluto scambiare delle opinioni con gli avversari. I due ex consiglieri comunali Pepe e De Antoniis, organizzatori dell’evento, hanno affermato a gran voce che la scelta di portare i migranti in pieno centro cittadino e nel periodo estivo e cioè quando c’è la maggior presenza di turisti, potrebbe dare il colpo di grazia alle attività turistiche ed economiche. Il timore degli esponenti del nuovo movimento Io per Salvini appena costituitosi a Santa Marinella, contestano il fatto che non sapendo l’identità dei migranti che arriveranno in città, diventa difficile per le forze dell’ordine poter controllare la loro posizione. “Se questi dovessero, anche contro il volere della gente, venire in città sarebbe indispensabile rinforzare il personale della caserma dei Carabinieri”. Hanno detto i manifestanti. Al sit in non ha preso alcun componente della maggioranza in Comune, ma se l’obiettivo degli organizzatori dei due schieramenti era quello di coinvolgere l’intera città, questo non è stato raggiunto. Solo duecento partecipanti in entrambe le manifestazioni in una popolazione che conta 19 mila abitanti è la dimostrazione che la massa ha preferito restarsene a casa o andare al mare.”Sono di destra ma non sono xenofoba – dice Valentina Barigelli – urlo a gran voce no alla speculazione. Qualora il Paese fosse maturo e nessuno tragga guadagni dai migranti, allora si che si potrebbe discutere sul sistema migliore di accoglienza. Però settanta persone ammassate  significa creare un ghetto, ed un ghetto porta al degrado”. “C’è disinformazione sugli immigrati – replica dall’altra parte della barricata l’associazione “Costruiamo Ponti e non Muri” – parlano di 200 rifugiati invece sono solo 75, dicono che ci sono pericoli per la salute invece il bando prevede un presidio medico settimanale, dicono che c’è pericolo per la sicurezza invece i rifugiati sono tutti registrati ed ogni giorno firmeranno il registro, dicono che saranno dei vagabondi invece faranno dei corsi di formazione, sostegno e assistenza per 56 ore a settimana, dicono che vengono prima gli italiani ma i soldi utilizzati sono fondi internazionali destinati solo a loro”.

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