ACP: “Piazza centrale e sottopasso di Via Valdambrini, il timore di un film già visto.”

La foto del logo di Acp.
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“Una diffida a iniziare gli iter burocratici secondo norme di maggiore garanzia e non secondo le interpretazioni della Maggioranza Bacheca. Una richiesta esplicita di trasparenza e massima pubblicità alle varianti urbanistiche per il sottopasso di via Valdambrini e la piazza nell’area dell’ex fungo, di cui si chiede la pubblicazione integrale di tutte le tavole del progetto esecutivo, come prevede la legge.” Questa è la sintesi del  contenuto di una diffida che il consigliere di ACP Stefano Massera ha protocollato a nome del suo gruppo su una vicenda già trattata in Consiglio comunale, ma che aveva lasciato grandi dubbi. “Ci sono provvedimenti urbanistici che prima di avere le definitive autorizzazioni, devono essere sottoposti a eventuali “osservazioni” dai cittadini, che evidentemente devono essere informati di questa opportunità.” -ribadiscono da ACP-  “La maggioranza ha ignorato questa esigenza legislativa e democratica per il sottopasso e si appresta a farlo per la piazza, sostenendo la non obbligatorietà di pubblicazione sul bollettino ufficiale regionale e sui manifesti affissi in città”.

“Alla presentazione di un parere regionale da parte di Massera, su come devono essere pubblicate le varianti- proseguono ancora gli esponenti del gruppo- per dare modo ai cittadini di fare osservazioni, gli attori principali hanno fatto spallucce: assessore, segretario, sindaco hanno parlato genericamente di una delibera provinciale, ignorando una legge regionale. Eppure si trattava di riprendere il provvedimento e far slittare la votazione di qualche settimana. Se possibile ancora più grave la questione della piazza: nessuno dei cittadini ha mai potuto valutare le tavole del progetto esecutivo perché non sono mai state pubblicate sul sito istituzionale, come impone la legge su ogni delibera di giunta. Ora Massera chiede che si possano consultare e che sia data massima pubblicità alla variante- concludono gli esponenti del gruppo- per permettere ai cittadini di formulare le loro osservazioni. Il resto lo sappiamo: magari a iter avviato, qualcuno tirerà fuori la questione, farà notare che l’Amministrazione non ha rispettato la legge, cominceranno i contenziosi, le spese lieviteranno, i disagi saranno tutti sulle spalle dei cittadini, e come al solito pagherà pantalone.”

 

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