Haters: l’opinione del Dott. Di Giuseppe

L’altra sera, vedendo un noto programma televisivo di satira politica (che peraltro non seguivo da tempo), ho imparato a dare un nome ad un fenomeno “social” che avevo notato da un po’, ma non immaginavo fosse così strutturato: gli haters, o odiatori seriali.

Il fenomeno degli haters nasce nel mondo dello spettacolo, dove alcuni individui hanno iniziato ad odiare a prescindere uno specifico artista. L’hater però non invidia il successo dell’artista e non vorrebbe prendere il suo posto, bensì punta a distruggere l’immagine dell’artista a prescindere. Nel mondo del rap gli haters hanno trovato la loro massima espressione, dividendosi tra professionisti (critici e giornalisti musicali) e liberi cittadini, spesso manipolabili dalle stesse produzioni musicali.

Gli odiatori vengono utilizzati dal mondo dello spettacolo per veicolare le carriere dei vari artisti, e orientarne le vendite. Da qualche tempo a questa parte abbiamo iniziato a registrare la comparsa degli haters anche nell’agone politico italiano, trovando la massima espressione nei social network. L’odiatore seriale è quello che odia il governo a prescindere dalla corrente politica rappresentata, è quello che quando un governo qualsiasi (di una nazione, di una regione o di un singolo comune) fa qualcosa di buono, risponde “sì, ma l’altra volta ha fatto danno, quindi sono tutti delinquenti”. Chi sono gli odiatori seriali della politica? Personalmente credo si possano suddividere in ingenui e collusi.

I collusi sono quelli stipendiati da esponenti politici o organi di informazione che impacchettano notizie, post sui social o interviste collezionando le informazioni non in base alla loro veridicità, ma in base alla loro utilità per il raggiungimento del loro scopo. Se non cadono in diffamazioni o calunnie, questi professionisti nemmeno commettono reati, e anzi sono ritenuti opinion leader capaci di spostare voti o volumi di acquisto. Diverso invece è il ruolo degli ingenui che, spesso vessati da problemi e difficoltà personali, sfogano con la rabbia le proprie frustrazioni (a volte anche giustificate da condizioni oggettive). Queste persone diventano le facili prede dei collusi, che negli ingenui trovano ampie casse di risonanza per le informazioni abilmente confezionate. Senza ingenui, i collusi non avrebbero mercato, e non potrebbero avere i loro interessi, ma senza i collusi gli ingenui non avrebbero la valvola di sfogo dell’odio mediatico, e magari sfogherebbero in altro modo l’odio accumulato.

Purtroppo il fenomeno degli haters è in costante aumento e, ad oggi, non si intravedono soluzioni fattibili, anche perché il fenomeno è ancora oggetto di studio. L’odiatore seriale è quello che quando da piccolo prendeva 5 a scuola, tornava a casa e si giustificava con la madre dicendo: “Però quel somaro del mio compagno di banco ha preso 2”.

Dott. Alfonso DI GIUSEPPE (Psicologo)

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