Giorno: 7 Aprile 2017

CASO ANIMO E HUMANITAS, M5S: “VERGOGNOSA MANOVRA POLITICA AI DANNI DELLE ASSOCIAZIONI”

 

LADISPOLI – Si fa più acceso il dibattito politico in previsione delle prossime elezioni comunali a Ladispoli soprattutto in merito ad un’inchiesta che ha messo in luce alcuni fatti che riguardano associazioni del territorio.

“Si apprende, grazie a una inchiesta giornalistica, che l’Amministrazione abbia tentato di far pagare a due associazioni di volontariato la cifra di 30.000 euro per l’adeguamento di una sede comunale che, invece, sarebbe dovuta essere completata dalla società costruttrice dell’area artigianale (tra i cui soci troviamo amministratori comunali e/o parenti di amministratori)”. Ad affermarlo  gli esponenti del M5S Ladispoli :      “Società a cui il Comune, anziché pretendere l’esborso dei 49.000 euro pattuiti (dovuti dal 2004), ha concesso altri due anni di proroga per il versamento. Quello che si è consumato in questi giorni a Ladispoli è forse l’apice del malgoverno raggiunto dall’Amministrazione uscente. Non appena emerso lo scandalo, il Comune, come è solito fare, ha ritirato la delibera e chiesto perentoriamente alla società di saldare il dovuto. Una mossa riparatoria per evitare, probabilmente, di perdere nuovamente la faccia. Un operato che segnala, ancora una volta, una mancanza totale di pianificazione di medio e lungo periodo, di cui una seria Amministrazione dovrebbe farsi carico”. Per il Movimento 5 Stelle di Ladispoli inoltre “la cosa vergognosa è che tali fatti siano avvenuti ai danni di due associazioni che da tempo si sono praticamente sostituite all’attività dell’Amministrazione nell’assistenza a famiglie in difficoltà di Ladispoli; associazioni –proseguono-che si ritrovano ora anche umiliate da questa gestione fallimentare della cosa pubblica. Noi cittadini  abbiamo lasciato in mano Ladispoli per tanti anni a persone che non hanno fatto altro che “navigare a vista”, lasciandoci in eredità una città piena di opere incompiute e con le casse comunali praticamente vuote (è notizia di queste ore l’approvazione di un bilancio disastrato)”. Dal Movimento proseguono: “E’ il momento di invertire la rotta, di lavorare finalmente a un progetto di rilancio della nostra città, in cui i cittadini possano avere finalmente voce in capitolo, di restituire dignità alle realtà territoriali che, con passione, svolgono la propria attività sul territorio”.  Secondo i cinque stelle “c’è un disperato bisogno di una città in cui le cose funzionino,- concludono- in cui ogni comparto lavori a un obiettivo, in cui camminare a piedi o in macchina non comporti un pericolo continuo, in cui le ricchezze della città vengano valorizzate e non abbandonate o sacrificate alle speculazioni.  Una città finalmente “normale”, – concludono – un cambiamento a cui tutti possiamo prendere parte”.

 

Castello di Santa Severa: un consiglio comunale straordinario davanti all’antico maniero

Un Consiglio Comunale decisamente particolare e diverso dal solito si terrà lunedì 10 aprile alle 16,30; come unico punto del giorno, il protocollo d’intesa per la valorizzazione del Castello di Santa Severa. La particolarità è tutta nella location: il piazzale esterno

Il Castello di Santa Severa

antistante l’antico borgo medievale.

“Il paese che vorrei” ha pubblicato in merito un lungo comunicato sul proprio sito internet dove viene spiegato che durante un incontro, avvenuto il 22 marzo scorso, tra una delegazione del movimento spontaneo di cittadini con il dirigente di LAZIOcrea, la società della Regione Lazio che gestisce il Castello di Santa Severa, sarebbero emersi degli interessamenti, da parte della Regione, per quanto concerne alcune tematiche proposte già quattro anni fa: il vincolo di apertura del castello per tutto l’anno e la qualità delle attività da svolgere al suo interno.

Ciò nonostante, il gruppo di cittadini si dice preoccupato per l’evidente mancata ricezione di una parte fondamentale della loro proposta, inerente la struttura economica e il sistema gestionale, che era incentrato su una sinergia tra i vari enti locali, compresi i comuni limitrofi: “Purtroppo, erano proprio gli aspetti strutturali del progetto a poter garantire la continuità delle attività e il loro livello qualitativo – scrivono sul loro sito i membri del comitato – , le ricadute occupazionali e formative per il territorio, nonché la possibilità del sistema di autofinanziarsi nel tempo. Il sistema gestionale garantiva inoltre la possibilità di un controllo sulla opportunità e qualità delle azioni da sviluppare all’interno di quello che è un bene comune di interesse strategico per il nostro territorio”.

Scopriremo lunedì cosa decideranno i consiglieri comunali di Santa Marinella e in cosa consisterà il protocollo d’intesa tra i due enti.