Giorno: 7 Novembre 2018

Maltempo e pericolo pini: operazione sicurezza in Piazza Trieste

Ad annunciare la possibilità di un vero e proprio pericolo per l’incolumità pubblica dei pini a Piazza Trieste sono stati, in un comunicato congiunto, il Vice Sindaco Bianchi ed i consiglieri Iachini e Chegia. Il Maltempo di questi giorni, infatti, le forti raffiche di vento e le piogge sembrano aver modificato l’assetto dei Pini a Piazza Trieste, sito che finalmente rappresenta il centro storico cittadino, punto di ritrovo per eventi e manifestazioni oltre all’elevata concentrazione di esercizi pubblici. La delegata al centro storico commenta : “ i recenti accadimenti di Terracina devono essere un monito per tutti gli Amministratori, noi compresi. Dobbiamo prevenire eventi come quelli in un sito che di fatto è luogo di ritrovo e di eventi”

Sullo stesso argomento inoltre è intervenuto il vice sindaco che, sin dalla sua proclamazione ha deciso di dedicarsi ai rifiuti, all’igiene ed al verde: “ Piazza Trieste è anche luogo di attività produttive che nel corso del tempo, grazie anche alla presenza dei Dehors, hanno incrementato il flusso di gente e di eventi pubblici.

Insieme all’Assessore Minghella ed ai Consiglieri Iachini e Chegia – commenta Bianchi –  è stato realizzato un primo sopralluogo sul posto per verificare le preoccupazioni espresse dagli abitanti della zona e da molti cittadini. Per concludere, interviene Iachini “abbiamo costituito una commissione di esperti, con il nostro agronomo comunale, per valutare eventuali interventi da realizzare immediatamente. Vogliamo sicuramente tutelare il  verde pubblico ma prima di tutto assicurare l’incolumità e la sicurezza dei nostri cittadini”

 

 

Santa Severa: Inaugurazione della mostra “Problematiche risorse” di Stefano Trappolini

Non si fermano gli appuntamenti al Castello e, per il ciclo delle Exhibit organizzate da CoopCulture per il Comune di Santa Marinella e curate da Romina Guidelli, in collaborazione con la Regione Lazio e LAZIOcrea e Mibac,  sabato 10 novembre alle ore 17.00 sarà aperta al pubblico la Exhibit dedicata all’opera di Stefano Trappolini, PROBLEMATICHE RISORSE. 

L’inaugurazione della mostra avverrà presso la  Sala Pyrgi che accoglierà la grande installazione pittorica Viaggiatori Viaggianti composta da 51 opere pittoriche, di cui 10 inedite, presentata la prima volta presso il Museo nazionale preistorico etnografico Luigi Pigorini in Roma; mentre nella Sala del Camino sarà allestita l’installazione che dà il titolo alla mostra, realizzata dall’artista per il Castello di Santa Severa, problematiche risorse.  Stefano Trappolini, protagonista degli eventi Art One Shot estivi, nella tappa Exhibit autunnali presenta il suo  lavoro dedicato al tema del viaggio: ai migranti, ai viaggiatori, al Mare Nostrum.

 “Le 51 opere pittoriche che compongono la grande opera Viaggiatori Viaggianti racconta i percorsi e le esperienze di sagome-uomini attraverso il colore e il gesto –  scrive Romina Guidelli – Quel movimento che nell’arte di Trappolini è atto compiuto dall’immagine stessa (le sue sagome sono bloccate nel momento di un passo in avanti, sempre) e rappresenta lo spirito della ricerca: progredire, in ogni senso, per riconoscere, conoscere, accogliere, incontrare, perdere, ritrovare nuovo, mantenere memoria. Il valore dell’esperienza acquisita durante il viaggio supererà l’ambizione al raggiungimento della meta. Non conta la partenza, non è previsto arrivo, quando la vera bellezza è vivere nella propria vita e saper rispettare e riconoscere in quella degli altri il moto perpetuo di viaggiatori viaggianti’. E aggiunge raccontando la nascita dell’installazione Problematiche risorse: ‘Il modulo-sagoma nato sulla tela, pittoricamente interpretato al fine di fermare l’attenzione dell’osservatore su frammenti, pigmenti, materiali inseriti nell’opera come testimonianze e parti del reale e del presente, dall’anno 2011 evolve nelle sagome-scultura in cui i contenuti pittorici che riempiono la silhouette vengono fisicamente e simbolicamente sostituiti dai panorami che la sagoma ‘sfondata’ incornicia. Questa evoluzione denota come concettualmente, indipendentemente dal supporto e dai medium, l’opera di Stefano Trappolini identifica L’IO e L’ALTRO in unico soggetto: la sagoma; inserito in medesimo ambiente: la vita. Un IO attivo e consapevole della sua realtà e nella realtà; un ALTRO inteso come simile anche quando straordinariamente opposto. Possibilità che presuppone un transfer dello spettatore nell’opera e viceversa (sagoma=simbolo=uomo; uomo=simbolo=sagoma), instaurando una comunicazione che verte sulle infinite libertà e possibilità offerte dalla stessa condizione umana. Quelle Sagome siamo Noi e gli Altri. Sono viaggiatori erranti nell’infinito campo d’azione della vita’.

Mtb Santa Marinella-Cicli Montanini: Mariuzzo e Feltre nella top 10 degli Europei di ciclocross in Olanda

Un avvio di novembre denso di appuntamenti per la Mtb Santa Marinella-Cicli Montanini in Italia e all’estero con il ciclocross che continua a catalizzare gli obiettivi e le attenzioni del sodalizio altolaziale presieduto da Stefano Carnesecchi.

In Olanda, i Campionati Europei Ciclocross Master sono stati il prologo della rassegna continentale culminante con l’assegnazione dei titoli delle categorie degli agonisti (juniores, under 23 ed élite uomini e donne) dove ha preso parte anche la nazionale italiana del commissario tecnico Fausto Scotti.

Tra i master, il livello è stato molto alto con Slovacchia, Spagna, Francia e Belgio ad ottenere il metallo più prezioso con i propri atleti e la Mtb Santa Marinella si è fatta onore con il settimo posto finale di Gianfranco Mariuzzo tra i master 5 (un anno fa medaglia di bronzo agli Europei di Tabor) e il quarto di Michele Feltre tra i master 6. Per Mariuzzo e Feltre un’esperienza senz’altro positiva continuando a dare il meglio anche nel periodo autunnale ed invernale in una stagione che li ha visti sempre al massimo della forma nella mountain bike e nelle gare endurance.

Nuovo appuntamento per il team altolaziale con la quinta prova del Trofeo Romano Scotti-Gruppo Forte sui prati di Soriano nel Cimino con gli ottimi piazzamenti di Daniele Tulin (secondo tra i master 4), Mauro Iacobini (ottavo tra i master 3), Luca Frenguellotti (dodicesimo tra i master 4), Diego Antimi (terzo tra i master 2), Daniele Bagnoli (dodicesimo tra i master 5) e Vincenzo Scozzafava (secondo tra i master 7).

Anche fuori della regione Lazio non sono mancate le soddisfazioni nel cross: al Trofeo Città di L’Aquila, in Abruzzo, hanno preso parte Claudio Albanese (quinto tra i master 5) e Vincenzo Scozzafava (quarto tra i master 7). Per Manuel Piva, in Veneto, doppio appuntamento ravvicinato nel ciclocross (a segno al Cross di Fossona) e in mountain bike (Baone, primo di categoria tra i master 2).

Nel pieno della stagione di ciclocross, una piccola appendice di ciclismo su strada per Gianluca Magnante protagonista nella cronometro a Montefiascone dove ha ottenuto il primo posto tra gli élite sport e il nono tempo assoluto.

Il Segnalibro: scoprire oggi Raymond Carver

Vi è mai capitato, nella vita, di essere convinti che qualcosa non vi piacesse? La maggior parte delle volte questa convinzione non è supportata da un motivo concreto, semplicemente da supposizioni. Personalmente, quest’anno, ho dovuto ricredermi su due cose che finora avevo diligentemente snobbato: le lumache in campo culinario e i racconti come genere letterario.

Poniamo la nostra attenzione sul secondo punto, delle lumache potremo disquisire in forma privata, per chi fosse interessato.

Ho sempre privilegiato il romanzo come genere letterario, senza una ragione precisa, probabilmente perché “il racconto è un punto di domanda. Il romanzo ha l’ambizione di rispondere, di contenere tutto”, come sosteneva la scrittrice Grace Paley. Evidentemente è delle risposte che sono sempre andata in cerca leggendo.

Ma poi mi sono imbattuta nei racconti di Raymond Carver. Ed è stato come ricevere uno schiaffo in pieno viso.

Leggendo la biografia di Murakami Haruki, noto scrittore contemporaneo, traduttore di Carver in giapponese, sono venuta a conoscenza di questo grande autore americano, nato nel 1938 e morto nel 1988.

Figlio di un operaio di segheria e di una cameriera, Carver dedicò la sua vita alla letteratura ed è celebre per le sue poesie ma soprattutto per i racconti.

America oggi è la prima raccolta alla cui lettura mi sono dedicata durante un viaggio in treno. Questo libro comprende i nove racconti e la poesia a cui Robert Altman si ispirò per il suo film vincitore del Leone d’Oro a Venezia nel 1993, intitolato proprio “America oggi”.

Perché mi ha tanto colpita?

A Carver piace mettere in scena la vita di tutti i giorni e, come sottolinea lo stesso Altman nella prefazione al libro, è una vita che non riserva alcuna pietà verso i protagonisti di queste storie, colti durante una crisi famigliare, di coppia o personale.

Il suo è uno stile asciutto, scarno di dettagli; i suoi personaggi vengono descritti attraverso i loro gesti, i loro dialoghi. Lui stesso lo ammette:

“Fisicamente, nella maggior parte dei casi, non sai come sono fatti. Non sono molto portato – o forse non nutro un grande interesse – per le descrizioni fisiche: come i personaggi portano i capelli, o se hanno il colorito pallido o rubizzo, le braccia pelose, o come  sono vestiti. Ma psicologicamente credo di fare dei ritratti molto precisi, ed è così che il lettore li distingue. Non ho mai trovato interessanti le lunghe descrizioni dei personaggi nei romanzi vittoriani, pagine su pagine per raccontare com’era vestito lui, o come lei passeggiava e teneva l’ombrellino.”

Carver sembra affacciarsi alle finestre di tipiche case americane e sbirciare al loro interno, scrutando con attenzione senza mai esprimere un giudizio, riportando semplicemente questi stralci di esistenza con un’ oggettività quasi scientifica, gettando fasci di luce accesa su persone comuni. Ci racconta storie di dolore, separazione, morte e soprattutto di solitudine, la solitudine da cui uomini e donne tentano invano di liberarsi mentre il resto dell’umanità conduce imperterrita e indifferente la sua esistenza.

Non vi viene in mente un pittore americano del Novecento? Esatto, proprio lui, Edward Hopper. In tanti li hanno avvicinati proprio per questa loro somiglianza nel ritrarre la solitudine della loro epoca.

Ma tornando all’opera di Carver, una delle sue peculiarità è di non concludere i suoi racconti con un finale compiuto, le storie si interrompono bruscamente lasciandomi sempre con il fiato sospeso. Che voglia darci la possibilità di immaginare un lieto fine? A me non sembra plausibile come spiegazione, i suoi racconti sono permeati di pessimismo, rassegnazione, difficile immaginare una felice conclusione.

Quasi tutti i racconti mi hanno colpita e fatto riflettere ma ne prediligo uno in particolare, il suo titolo è “Una cosa piccola ma buona”. Non voglio svelarvi troppo, vi dico soltanto che un bambino viene investito da un’auto, una festa di compleanno non avrà mai luogo e c’è una torta che non verrà mai ritirata.

Nel finale Carver, per una volta, sembra avere pietà dei suoi personaggi e nella tragedia ci regala un pizzico di speranza, compassione e perdono.

Per concludere, è sicuramente un autore che consiglio caldamente a chi ancora non lo conoscesse, e i motivi li riassumo qui:

  • la sua bravura nel fissare un istante;
  • la descrizione fedele dell’America e dello stile di vita americano;
  • il senso di sospensione e precarietà, proprio come se da un momento all’altro dovesse abbattersi una catastrofe;
  • la presenza di personaggi di cui non conosciamo le caratteristiche fisiche ma piuttosto i loro turbamenti, i loro segreti, i loro profondi disagi;
  • il desiderio di libertà;
  • la materializzazione improvvisa dei personaggi, la facilità con cui riusciamo a percepire la loro presenza, i loro battiti, il loro respiro che odora quasi sempre di alcol e tabacco;
  • ultimo, non meno importante, la brevità dei racconti, che permette la loro lettura anche a chi ha poco tempo.

Carver saprà scavarvi dentro e non sarà una lettura facile e leggera. Ma l’emozione che riceverete in cambio è garantita.