Pizza di Pasqua

La Pizza di Pasqua di Civitavecchia nell’Arca del Gusto di Slow Food.

La foto.

“E’ iniziato poco più di un anno fa il percorso per portare la Pizza di Pasqua di Civitavecchia nell’Arca del Gusto di Slow Food ed oggi possiamo dire con soddisfazione di essere riusciti nel nostro progetto” così il Presidente della condotta Slow Food Monti della Tolfa – Civitavecchia Ansedoni annuncia il successo del progetto. La storia ha visto la collaborazione di numerosi soggetti. (altro…)

Istituto Stendhal e Slow Food per valorizzare la Pizza di Pasqua

pizza di pasquaVenerdì 29 alle ore 11,00, presso l’auditorium dell’Istituto Stendhal, prende il via il progetto “La pizza di Pasqua di Civitavecchia nell’Arca del Gusto”. L’idea nasce dalla collaborazione tra la condotta Slow Food Monti della Tolfa – Civitavecchia e l’indirizzo Alberghiero dell’Istituto Stendhal per la valorizzazione del tipico dolce pasquale cittadino.

“Abbiamo accolto con entusiasmo la proposta di Ansidoni della condotta locale di Slow Food perché siamo convinti che la tradizione culinaria si intreccia fortemente con la cultura e la storia di ogni territorio” – spiega la Dirigente Scolastica Stefania Tinti: infatti sono coinvolti nel progetto in molti, tra cui la Federazione Italiana Cuochi, la Società Storica Civitavecchiese, l’Accademia della Cucina e l’Amministrazione Comunale nella persona dell’Assessore D’Antò che sarà presente alla manifestazione.

“Ma non vogliamo rivolgerci solo agli esperti” – afferma Alessandro Ansidoni – “ci piacerebbe che a questo incontro, che lancia il progetto, partecipassero, oltre ai panificatori e ai pasticceri, tutti i cittadini che in qualche modo possono portare un contributo, un consiglio, un ricordo”.

Durante l’incontro di venerdì sarà infatti presentato uno spazio multimediale, all’interno del sito web della scuola dove saranno raccolti tutti i contributi (video, fotografie, ricette ed altro) che i cittadini vorranno inviare. “Vogliamo creare un evento cittadino che coinvolga tutta la popolazione e che costituisca una sorta di memoria storica legata alla cultura alla tradizione e all’enogastronomia” – conclude la Preside Tinti.