Il disagio sociale affrontato dalla ex delegata Giorgia Mulargia

Giorgia Mulargia

La delegata Giorgia Mulargia

Una lettera di riflessioni sull’educazione dei più giovani, il rispetto civile e civico verso gli indifesi inviata da Giorgia Mulargia, ex Delegata ai progetti sportivi di Santa Marinella, che si inserisce nella discussione degli impianti sportivi cittadini.

“Parlando di Sport, Salute e Politiche Giovanili si può discutere fino alla fine dei tempi – afferma l’ex Delegata -. Ognuno ha le sue idee e le sue ragioni: su alcuni aspetti, però, non basta confrontarsi, occorre necessariamente cambiare le cose. E in particolare, mi riferisco al mal costume di interessarsi dei nostri ragazzi e delle questioni di disagio sociale come, quando in una squadra di calcio giovanile ci si preoccupa di lasciare i più deboli a casa quando si vuol vincere un torneo, o peggio ancora una singola partita”.

Fare promesse per poi dimenticarsi dei bisogni e delle aspettative dei più giovani porta solo a creare una società “vuota”: gli svaghi, gli impianti sportivi e gli spazi adatti ai più giovani servono anche per l’inclusione sociale, spiega la Mulargia.

“In una Città degna di questo nome non si può tollerare questo atteggiamento, perché prima di tutto, per servizio civile quale questo dovrebbe essere, ogni amministratore dovrebbe mettere al centro il benessere dei ragazzi che rappresentano il nostro domani sia come futuri cittadini lavoratori che, magari, come i prossimi amministratori della nostra stessa città”.

“I più giovani, bambini e adolescenti, devono innanzitutto divertirsi e giocare avendo a disposizione i giusti spazi, ma allo stesso tempo devono formarsi con i giusti esempi. Piuttosto, – prosegue la lettera – è molto più coerente evitare di “sparare” promesse al vento come fanno molti nostri amministratori solo per coltivare i propri orti ed occuparsi più del quotidiano. Quando si ha a che fare con i giovani, come ho avuto occasione di sperimentare quando ero delegata comunale, si riesce a capire come un amministratore può influire sulla vita quotidiana delle famiglie e come, agendo con leggerezza sui loro ragazzi, si possa distruggere il tessuto sociale giovanile e familiare della nostra città”.

“Mi auguro – conclude Giorgia Mulargia – che in futuro, non solo a parole, ma anche con i fatti ed i giusti atteggiamenti, vengano realmente aiutate, nel loro quotidiano, le famiglie e i giovani, ed in tal senso, nel mio piccolo continuerò ad impegnarmi perché ciò avvenga a Santa Marinella e nel comprensorio”.

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