matteo miceli

Scuolambiente: gli Ecolaboratori della Corrado Melone

Riceviamo e pubblichiamo. Il giorno 11/11/2015, noi della classe 2H con le classi 2F, 1H, 3H e la IM, nella sala teatro della Corrado Melone di Ladispoli, abbiamo incontrato Matteo Miceli, velista che ha ricevuto molti premi e riconoscimenti (nel 2007, nel 2008 due record mondiali più una medaglia d’oro, ecc.). Fin da bambino Matteo aveva la passione per il mare e per la vela, in parte ispirata dal padre che portava lui e i suoi fratelli in barca “fino a dove non si vedeva più la costa”, e dallo zio che a nove anni gli regalò la sua prima tavola da surf. Tra i numerosi meriti va ricordato che il nostro ospite ha dato il via al progetto “Roma Ocean World”: ha voluto sperimentare un giro transoceanico, durato 146 giorni, partendo da Roma (porto di Traiano), attraversando l’oceano Atlantico, passando per capo Horn , per poi rientrare nel Mar Mediterraneo. La sua avventura è iniziata il 19 ottobre 2014, alle ore 11:55, per dare inizio a un sogno i cui preparativi sono durati cinque anni, finanziati da sponsor e sostenuti anche dall’università “La Sapienza “ di Roma. Ha affrontato questo viaggio con una vela da altura chiamata “eco40”, chiamata così per avere la caratteristica di muoversi e funzionare sfruttando le energie alternative (rinnovabili), quindi senza consumare nessuna goccia di gasolio (per non inquinare e distruggere sempre più il meraviglioso ambiente marino), utilizzando pannelli fotovoltaici e pale eoliche. Matteo ha vissuto in una situazione di autosufficienza, cioè senza scorte di cibo ma vivendo di pesca, delle uova fornite dalle sue galline, chiamate la “mora” e la “bionda”, che ha portato con sé, e degli ortaggi che gli venivano forniti dai due orti biologici che aveva nell’imbarcazione. Una delle curiosità che ci ha raccontato a riguardo del suo modo di vivere i 146 giorni di avventura, è che lui , per non abbandonare il controllo della sua imbarcazione, dormiva in “polifasi” cioè si appisolava per venti minuti, per poi restare sveglio per tre ore; la notte, così facendo, poteva dormire per un’ora e mezza consecutivamente. In questo modo aveva la possibilità di riposare 5 ore su 24. Nella  giornata dell’incontro abbiamo avuto la fortuna di conoscere le sue idee, di ascoltare i suoi racconti e, in un certo senso, capire quali fossero state le sue impressioni ed emozioni, attraverso anche la visione di un filmato da lui stesso registrato durante il suo viaggio, mediante l’utilizzo di una telecamera. Nel video abbiamo visto sia come Matteo ha trascorso i giorni del viaggio sia quali fossero gli apparecchi tecnologici, molto sofisticati utilizzati dall’esperto. I suoi racconti hanno suscitato molta curiosità così il nostro esperto è stato “interrotto” da numerose domande poste da alcuni compagni. Lui ci ha sempre risposto in modo soddisfacente, tanto che noi studenti siamo riusciti a ricordare gran parte della sua presentazione, segno di grande attenzione da parte nostra, ma anche dell’ottima esposizione di Matteo, capace di comunicare in modo chiaro e semplice con noi ragazzi. Nella nostra classe le frasi che ci hanno più colpito sono le seguenti:

-“Appena sono naufragato (purtroppo Matteo non è riuscito a tornare a Roma, a causa di un errore tecnico nella costruzione dell’imbarcazione) ho pensato a salvare la gallina”;

-“Io ho viaggiato in solitario,ma mi hanno aiutato altre persone (un team straordinario)”;

-“Io in mare, anche se sono solo, mi sento libero”;

-“Una mattina mi sono svegliato ed ho trovato lo scafo della mia vela completamente sporco di catrame (forte inquinamento anche in pieno oceano)”;

-“Io vorrei rifare questo viaggio, ma con un altro tipo di imbarcazione sempre eco sostenibile per mettere a confronto la struttura delle due imbarcazioni”.

Questo incontro, organizzato da Scuolambiente per l’inizio del progetto “IL MARE RACCONTA” per il corrente anno scolastico, ci ha aiutati a capire quanto l’uomo pretende dalla natura, che ci dona quel che può, ma spesso, a causa del carattere crudele ed avido di alcune persone, non mostriamo alcun tipo di rispetto verso di essa, tanto da danneggiarla e distruggerla. Matteo Miceli ci ha fatto capire come si può vivere bene e in tranquillità, senza creare problemi al nostro pianeta. A nome della classe 2H , possiamo dire che siamo rimasti molto soddisfatti e contenti per aver vissuto questa esperienza unica!

UN GRAZIE INFINITO A MATTEO MICELI!!!!!!!

Classe 2H.(IC. “Corrado Melone”)

Riparte il progetto Ambiente e Territorio all’Istituto Stendhal

matteo-miceli
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Riceviamo e pubblichiamo: un’apertura alla grande per il progetto “Ambiente e Territorio” dell’IIS Stendhal che presenta, insieme ai partner storici della scuola, il programma annuale. L’Associazione Scuolambiente prima di tutto con la quale l’Istituto condivide il percorso di conoscenza e protezione del territorio da oltre dieci anni e, ospite d’onore, Matteo Miceli, nominato per la seconda volta “Velista dell’anno”. “E’ un progetto orami consolidato che caratterizza il nostro Istituto” spiega la professoressa Alessandroni, vicepreside e coordinatrice delle attività “Il rispetto per l’ambiente nasce dall’amore per il proprio territorio e l’amore nasce dalla conoscenza. Nel corso degli anni abbiamo potuto constatare quanto sia importante la formazione su questi temi, molti studenti che sono usciti dalla nostra scuola portano con loro la consapevolezza che il patrimonio storico ambientale appartiene a loro e che loro sono, in prima persona, nei piccoli gesti quotidiani, responsabili del loro futuro”. Un progetto trasversale che vede coinvolte molte discipline, dalla biologia alla scienza dell’alimentazione, dalle tradizioni enogastronomiche alla storia e che coinvolge ogni anno circa trecento studenti. “Abbiamo voluto con noi Matteo Miceli” racconta la Presidente di Scuolambiente Maria Beatrice Cantieri perché rappresenta un modo di concepire lo sport e la vela totalmente rispettoso dell’ambiente. Matteo nella sua ultima impresa ha mostrato come la tecnologia possa e debba essere posta al servizio della difesa del mare e di tutti gli ambienti naturali”. “Dal punto di vista metodologico abbiamo inserito da alcuni anni la peer education, sia tra studenti dello stesso Istituto sia con i ragazzi delle scuole medie per i quali prepariamo visite guidate e lezioni itineranti. Devo dire che sono molto orgogliosa dei nostri studenti che dimostrano davvero di comprendere l’importanza del lavoro che svolgiamo insieme” conclude la professoressa Alessandroni.