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Santa Marinella. Il TAR del Lazio boccia il ricorso della Porto Romano

Santa Marinella – Respinto il ricorso della Porto Romano contro il Comune di Santa Marinella con il quale la ricorrente riteneva di poter acquisire il rilascio del permesso a costruire per l’ampliamento del porto turistico senza la convocazione della conferenza dei servizi, finalizzata alla realizzazione della variante urbanistica.
Con l’azione messa in atto la concessionaria ha tentato di evitare gli effetti della deliberazione del Consiglio Comunale n. 46/2014, con la quale era stata infatti adottata la variante urbanistica e, successivamente, della delibera n. 27 del 28/04/2015, con cui era stato invece approvato lo schema di convocazione urbanistica.

Con la recente sentenza n. 8764 il TAR del Lazio – Sezione III ter -, ha invece confermato in toto la correttezza dell’operato dell’amministrazione che ha agito nella piena ottemperanza della sentenza del Consiglio di Stato n. 6187/2013, che aveva, a sua volta, sancito l’opportiunità del coordinamento tra la realizzazione del progetto, previo rilascio dei necessari, e l’adozione della variante urbanistica relativa alla viabilità.

Determinanti per l’esito del ricorso sono stati, oltre all’adozione della variante, l’approvazione dello schema di convenzione urbanistica e la formale convocazione alla Porto Romano, effettuata dal Segretario Generale, con la quale la concessionaria veniva invitata alla stipula della convenzione.

 

Approvata la nuova convenzione del porto.

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SANTA MARINELLA – Se tutto va bene, entro breve tempo, dovrebbe essere operativo il progetto relativo all’ampliamento del porto turistico. Nell’ultimo consiglio comunale, infatti, la maggioranza del sindaco Bacheca, ha approvato la delibera che istituisce una nuova convenzione urbanistica in merito alla realizzazione dei posti barca che, ovviamente, dovrà essere sottoscritta anche con il titolare della società che gestisce il marina. In pratica, il sindaco Bacheca, ha di fatto presentato un nuovo elaborato che va a sostituire quello presentato nel 1996 che trasferiva il bene pubblico in gestione ad un privato con una serie di paletti che andavano rispettati, in particolare l’utilizzo da parte dei residenti dei posti barca ad un prezzo favorevole e la destinazione di alcuni approdi ai pescatori professionisti, tutti inseriti nella darsena vecchia. (altro…)